Abbiamo provato la nuova esclusiva di Capcom per Nintendo Switch con tante novità e una maggiore accessibilità per i neofiti
Il nuovo capitolo della serie di Monster Hunter arriva in esclusiva su Nintendo Switch e va a riscrivere la storia di una delle saghe di maggiore successo nel panorama dei videogiochi. Con Monster Hunter Rise, Capcom ha voluto portare su un nuovo livello il classico schema degli action-rpg in terza persona, incentrato in questo caso sulla caccia di enormi bestie assetate di sangue. Mostri che vi si porranno di fronte al termine di una lunga ricerca e che dovrete mettere al tappeto facendo attenzione a salvare la pelle, tra un occhio alla barra della salute/vita e uno ai danni da infliggere al malcapitato (si fa per dire) di turno.
Nello specifico, Rise è ambientato nel villaggio di Kamura, luogo di storia e tradizione ninja ispirato all'antico Giappone, circondato da lussureggianti ecosistemi e creature paurose. Il vostro scopo, se ancora non l'aveste capito, è quello di diventare il cacciatore definitivo per evitare che un nuovo e terribile mostro rigetti nel caos terre già uscite dalla devastazione dell'ultima calamità, mezzo secolo prima. Per farlo, dovrete prima apprendere le tecniche di predatore, svelando antichi segreti e proteggendo il vostro mondo da una fine certa. Avrete la possibilità di avventurarvi da soli o insieme ad alcuni amici (in locale o online), accompagnati da insetti filo e compagni canyne, che sapranno aiutarvi per abbattere i giganteschi mostri con le armi scelte e guadagnate. Questo è, in estrema sintesi, il succo di un gioco che richiede impegno, concentrazione e pazienza per essere portato a termine, ma che al tempo stesso regala sensazioni difficilmente paragonabili a quelle di altri titoli simili o presunti tali. Monster Hunter è unico e Rise ha confermato questa tradizione.
In generale, ogni modifica che è stata apportata rispetto al passato ha spostato l'attenzione sull'azione, diventata sempre più serrata: combattere è il fine, muoversi, attraversare, cercare, saltare, solo il mezzo per arrivare alla vittoria. O alla sconfitta. Sono diminuiti i tempio morti, ma anche le pausa di caricamento tra un'area e l'altra. Raccolta delle risorse rapida, spostamenti veloci tra gli accampamenti e un Hub di gioco migliorato rendono più facile destreggiarsi in un ambiente complesso. Il livello di difficoltà cresce gradualmente, anche se lo stacco tra le missioni del villaggio e quelle all'esterno si sente perché i mostri infliggono più danni e le cacce sono più lunghe. D'altro canto, però, la storia si sviluppa in maniera dosata e non vi ritroverete mai a essere impegnati nel fare e seguire più cose contemporaneamente. Una bella notizia per chi è alle prime armi, insieme a quella di avere a disposizione un'area dove fare la necessaria pratica.
Le grandi novità di questo Monster Hunter Rise, però, sono soprattutto due: i compagni canyne e gli insetti filo. I primi vi porteranno in sella da un punto all'altro della mappa senza perdite di tempo e vi aiuteranno anche a togliervi di impaccio nei momenti difficili. I secondi vi daranno modo di muovervi a 360° per, ad esempio, trovare alternative ai sentieri principali durante una caccia o per attaccare direttamente i mostri più imprendibili. In particolare, però, prevedono il recupero rapido, ovvero la possibilità di farvi rialzare in piedi quando venite sbalzati via per tornare subito in azione, curarvi o posizionarvi in un posto più sicuro.
E poi ci sono loro, i mostri. Sono 34 in origine, ma ne verranno aggiunti altri: abbastanza per i novizi, forse un po' limitati per chi ha alle spalle una lunga storia di Monster Hunter. La bestia per eccellenza è il feroce e letale Magnamalo, che vi costringerà a lotte dal ritmo elevatissimo. Se avrete abbastanza coraggio, potrete anche cavalcarli per un discreto tempo, ma un limitato numero di volte. Magari per farli scontrare tra di loro... Ma Monster Hunter Rise è anche tanto altro: armi sbloccabili e personalizzabili, una dotazione da ampliare e modificare a piacimento con armature, gioielli e talismani. Senza dimenticare le missioni della Furia, le mappe ampliabili e di facile gestione e tanti altri dettagli, che però preferiamo lasciarvi scoprire da soli.
Dal punto di vista tecnico, le limitazioni di Switch non influiscono mai sulla giocabilità. I dettagli di armi e armature magari non sono sempre perfetti e anche certe zone dell'ecosistema presentano qualche spigolo, ma i mostri sono fantastici, i personaggi anche e tutto è incredibilmente bello da vedere e vivere grazie a un fremerate solido. Il tutto accompagnato da un sottofondo sonoro e musicale sempre puntuale e coinvolgente. Come detto, non è un gioco da ragazzi anche perché il sistema di controllo necessità di un po' di pratica. Se le combinazioni di tasti non sono delle più complesse, c'è comunque un po' di frenesia negli scontri che complica il tutto. Insomma, siate pronti a non farvi scoraggiare all'inizio perché poi sarà difficile staccarvi dallo schermo. Però adesso basta perdere tempo, la caccia ai mostri è aperta.