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L'OPINIONE

Estate allo stadio: la rivoluzione dei calendari

di Mino Taveri
26 Mar 2020 - 16:13

Preparatevi, perché nulla sarà più come prima. Beh, adesso non esageriamo, In fin dei conti si tratterà solo di vivere un’estate in maniera diversa. Perché altro che amichevoli di lusso, tornei in giro per il mondo con giocatori abbronzati e fidanzate al seguito e risultati buoni solo per gli sfottò sotto gli ombrelloni e ai quali non crede nessuno.
Qui si giocherà per davvero, con tanto di classifica reale, con tanto di festa scudetto da organizzare magari a ferragosto invece della melonata o dei gavettoni in spiaggia. E non si giocherà sulla sabbia, né con una rete in mezzo, ma si andrà allo stadio, forse, a tifare sotto il sole cocente, portandosi dietro la crema abbronzante da spalmarsi prima del fischio d’inizio, perché stare due o tre ore sotto il sole di luglio non è mica facile… Ma forse si giocherà di sera, allora più che altro servirà il doposole, una rispalmata tra il primo e secondo tempo non guasterebbe mica.
Oppure, se le porte degli stadi saranno chiuse, tutti a ritrovarsi nei villaggi e invece dei karaoke eccoci schierati uno contro l’altro in nome del pallone. Oppure sulle barche, tanto il satellite arriva anche lì, o in spiaggia o nei bar, rigorosamente in costume da bagno con richiamo obbligatorio ai  colori sociali e bibita in mano, a esultare per un gol o imprecare contro l’arbitro o contro il Var, perché per quello immaginiamo non ci siano stagioni che tengano

Rigorosamente senza sciarpa ovviamente, provateci voi a indossarla con il sole a picco e 40 gradi all’ombra. E chissà se a questo punto qualcuno non stia pensando anche a riprogrammare le vacanze, che senso ha andare ai Caraibi o alle Seychelles se in Italia c’è ancora il campionato o magari ci sarà Barcellona-Napoli la notte di San Lorenzo?
Suggestioni, solo suggestioni, leggere divagazioni in attesa di capire come andrà a finire e soprattutto per esorcizzare i timori di questa primavera drammatica.
Perché il calcio da sempre è servito anche a questo, e se per stavolta sarà sotto l’ombrellone che importa, vorrà dire che tutto sarà finalmente finito.

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