Uno dei più grandi campioni del calcio italiano, insieme con Giammarco Menga, racconta le tappe fondamentali di un'esistenza fuori dal comune
© Getty Images
Ci sono tutte le tappe di una storia incredibile con aneddoti mai conosciuti e racconti di vita e di pallone. Bruno Conti ci regala sprazzi di un'esistenza straordinaria in un libro scritto insieme con Giammarco Menga ed edito da Rizzoli: "Un gioco da ragazzi, dalla Roma alla Nazionale, il mio calcio di una volta". Ricordi, momenti passati con personaggi incredibili e imprese che sembravano impossibili. C'è tutto questo e molto altro in un volume che non potrà non entusiasmare ogni tifoso di calcio.
Dalla classica "sliding door" che lo porta a preferire il calcio, dopo essere stato scelto da una squadra americana di baseball, agli inizi nella Roma, dall'esperienza al Genoa all'incredibile scudetto del 1983, dal trionfo mondiale in Spagna nel 1982 alla delusione della finale di Coppa dei Campioni persa in casa contro il Liverpool (con il racconto particolareggiato di quei terribili calci di rigore che hanno condannato i giallorossi), dall'ostracismo nei suoi confronti di Ottavio Bianchi alla scelta di chiudere la carriera e ritrovarsi l'Olimpico strapieno per l'omaggio di un popolo intero al suo indimenticato campione, nella partita d'addio.
Il tutto condito da aneddoti deliziosi e dal ricordo di personaggi unici come Di Bartolomei, Pruzzo, Falçao, Cerezo, Liedholm, Eriksson, Bearzot, Paolo Rossi e Ciccio Graziani. Un libro da non perdere per tutti gli appassionati di calcio, non solo per i tifosi della Roma.