Cpu di nuova generazione, autonomia super e tante funzionalità: farà paura a tanti. Ma c'è da sistemare qualche peccato di gioventù
di Stefano Fiore© mi.com
Il ritorno di Xiaomi nel mondo di Wear Os è una buona notizia, una conferma del nuovo impulso che Google sta dando al mondo dei wearable: il Watch 2 Pro entra a pieno diritto nel novero dei concorrenti dei Samsung Galaxy Watch e dei Pixel Watch, in attesa che la bagarre aumenti ulteriormente il numero dei contendenti. Wear Os, anche se nella versione 3.5, significa avere accesso a tutte quelle app che su smartwatch con sistemi operativi sono per forza di cosa limitate, il che aumenta la produttività e, al contrario, diminuisce la necessità di dover guardare lo smartphone per ogni cosa.
Xiaomi propone un orologio dalle dimensioni importanti, in unica misura, da 1.43" pollici di display con risoluzione 466x466, un ottimo Amoled che ha due nei: picco di luminosità (600 nits) non elevato rispetto ai competitor e una certa lentezza del sensore automatico di luminosità. Il bello arriva dal processore, il nuovo Snapdragon W5+ Gen 1 pensato appositamente per gli smartwatch, abbinato a 2GB di Ram e 32GB di memoria interna. E in effetti l'orologio si muove bello fluido, si sente che non manca potenza anche se l'esperienza (ottima) di fatto è paragonabile a quella dei migliori rivali.
La personalizzazione di Xiaomi è piuttosto light, diversamente dalla MIUI che vediamo sugli smartphone. Ovviamente c'è la suite di Mi Fitness, con cui volendo si gestisce anche il dispositivo da telefono, che abbiamo già imparato a conoscere con le smart band ed è ricca di ogni dato da consultare per gli appassionati del genere e traccia 150 allenamenti. Non mancano comunque alcune chicche come la possibilità di personalizzare il tasto superiore (in mezzo abbiamo un pulsante con corona rotante aptica che porta alla lista delle app, impilabile per elenco o icone, e in basso un terzo pulsante, che fa tornare all'applicazione precedente) o il popup del timer sulla watchface in modo da aver sempre il tempo sott'occhio.
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Da evidenziare qualche peccato di gioventù che tradisce una non ancora perfetta ottimizzazione del software. Alcuni giorni abbiamo riscontrato enormi discrepanze nel conteggio dei passi, per esempio; mancano alcune traduzioni; e poi qualche bug (come il movimento del polso che non viene reimpostato sempre dopo la disattivazione della modalità buonanotte). Tutte cose sulle quali abbiamo fiducia di una pronta correzione col tempo, come Xiaomi ci ha abituato.
Non mancano GPS dual-band, WiFi, Bluetooth 5.2, NFC e la connessione LTE nella versione dedicata con eSim (noi abbiamo provato quella bluetooth). Sensoristica completa con battito cardiaco, sonno, ossigenazione del sangue, il tracciamento di oltre 150 allenamenti, stima della composizione corporea e perfino temperatura corporea. Nella media lo speaker. La cassa, resistente a 5 atmosfere, è in acciaio inossidabile e in confezione viene fornito un cinturino di silicone (nero per l'orologio in cassa nera, in pelle marrone per la cassa argento), che ovviamente può essere cambiato con qualsiasi altro da 22mm.
Ottima senza alcun dubbio la durata della batteria da 495mAh, che Xiaomi dice possa raggiungere fino a 65 ore di autonomia. Dato ottimistico ma, senza un uso stress (che comunque è garantito per almeno 24 ore, con always on attivo), si va agevolmente verso i due giorni senza ricarica - che tra l'altro è velocissima, 45' per arrivare da 0 a 100% -, quasi miracoloso per il panorama moderno degli smartwatch con sistema operativo non proprietario. Xiaomi Watch 2 Pro (ricordiamo che può funzionare con qualsiasi smartphone Android moderno anche se con quelli Xiaomi si avranno più funzioni) è venduto a 269,99 euro nella versione bluetooth e a 329,99 nella versione LTE e, soprattutto in quest'ultimo caso, è uno smartwatch che vale: cpu di nuova generazione, autonomia super e tante funzionalità.
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