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Caso Clostebol: l'udienza di Sinner al Tas fissata per il 16 e il 17 aprile a porte chiuse

Il Tribunale arbitrale internazionale dello sport ha fissato l'udienza per il caso doping che vede coinvolto il numero 1 al mondo

10 Gen 2025 - 18:51
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Il Tribunale arbitrale internazionale dello sport (Tas) ha fissato l'udienza di Jannik Sinner per il caso Clostebol: il caso del numero 1 al mondo verrà discusso a porte chiuse il 16 e il 17 aprile 2025. Positivo lo scorso marzo al torneo di Indian Wells, il 23enne tennista altoatesino era stato assolto dall'ITIA ma la Wada ha impugnato l'assoluzione, chiedendo al tribunale svizzero una squalifica di uno o due anni. Il procedimento si terrà durante i due Atp 500 di Barcellona e di Monaco di Baviera (torneo, quest’ultimo, a cui Sinner è iscritto), tra i Masters-1000 di Montecarlo (finale 13 aprile) e Madrid (che comincia il 23 dello stesso mese), mentre gli Internazionali d'Italia scatteranno a Roma il 7 maggio.

Sinner si era appellato con successo contro la sospensione provvisoria da parte dell'International Tennis Integrity Agency che scatta in queste situazioni e aveva potuto così continuare a giocare. Il numero 1 del mondo aveva spiegato di essere venuto a contatto con il clostebol per contaminazione. La sostanza era infatti contenuta nel Trofodermin, farmaco da banco in Italia utilizzato per trattare una piccola ferita del suo allora fisioterapista, Giacomo Naldi, che aveva effettuato in quei giorni massaggi e altri trattamenti a Sinner, il quale poi lo ha licenziato insieme al preparatore atletico Umberto Ferrara dopo che il caso era venuto alla luce. 

Sono tre i giudici chiamati a decidere: quelli scelti da Sinner e dalla Wada erano stati resi noti a fine dicembre, mentre non si sa ancora il nome del presidente. Ken Lalo, l'arbitro scelto dalla Wada, è un 66enne israeliano che parte della lista di arbitri del Tas dal 2011 ed è considerato uno dei legali più intransigenti ed esperti in materia di antidoping. Jeffrey Benz, la scelta di Sinner, è stato scelto da Simona Halep nell’arbitrato che ha portato alla riduzione della squalifica della romena da 4 anni a 9 mesi. 

GAUDENZI: "NESSUN TRATTAMENTO DI FAVORE PER SINNER"
"Jannik Sinner non è stato trattato diversamente dagli altri. Ma ogni caso, ogni caso è differente: la gente confonde spesso il processo con l'esito". Così il presidente dell'Atp Andrea Gaudenzi ha commentato la vicenda di Jannik Sinner, che attende la decisione del Tas di Losanna dopo il ricorso della Wada contro la sua assoluzione per assenza totale di colpa o negligenza in relazione alla positività al Clostebol dello scorso marzo. In un'intervista all'agenzia di stampa australiana AAP, il presidente dell'Atp ha affermato che il procedimento è stato svolto "secondo le regole". Sulla vicenda, ha spiegato Gaudenzi, "credo onestamente che ci sia stata molta disinformazione ed è un peccato. Sono certo al 100% che non ci sia stato alcun trattamento preferenziale. Il processo si è svolto come da manuale, secondo le regole, dall'Itia". Ovvero l'Agenzia Internazionale per l'Integrità nel Tennis (International Tennis Integrity Unit), che si occupa dei controlli e delle relative sanzioni secondo quanto previsto dal codice mondiale anti-doping e dalla lista delle sostanze proibite della Wada. 

"Sono contento che sia l'Itia a occuparsi di questo, e non succedeva questo negli anni Novanta quando giocavo io. Allora gestire il programma anti-doping era responsabilità dell'Atp o della Wta", ha spiegato Gaudenzi. Il numero 1 dell'Atp ci tiene a togliere spazio a considerazioni complottiste. "Io ho scoperto dell'assoluzione ad agosto due giorni prima dell'annuncio dell'Itia, come dovrebbe essere" ha detto a Melbourne Park. "All'inizio è stato uno shock ma è un procedimento del tutto indipendente, e il caso è stato deciso da un tribunale indipendente. Tanti possono pensare diversamente, perché si tratta di un giocatore italiano e io sono italiano. Ma il processo è stato identico agli altri. A volte un giocatore può fare appello contro la sospensione e vederselo respinto. Altre volte viene accolto: dipende dalle prove, dalle perizie, dal tipo di sostanza. Insomma da un gran numero di variabili", ha concluso Gaudenzi.

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