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CASO SWIATEK

Caso Swiatek, Halep: "Perché una differenza così grande? L'ITIA ha voluto distruggermi"

La tennista romena denuncia due pesi e due misure: "Non credo che possa esserci una risposta logica"

29 Nov 2024 - 12:34
 © Getty Images

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La gestione da parte dell'ITIA del caso doping che ha riguardato Iga Swiatek non è andata giù a Simona Halep, che nel 2022 è stata squalificata dalla stessa agenzia per 4 anni (poi ridotti a 9 mesi dopo l'appello al Tas) per essere risultata positiva al roxadustat, assunto anche nel suo caso involontariamente. La tennista romena ha duramente attaccato l'agenzia responsabile di far rispettare il programma anti-doping nel tennis. "Perché c'è una differenza così grande nel trattamento e nel giudizio? Non riesco a trovare e non credo che possa esserci una risposta logica - ha scritto la vincitrice di due tornei dello Slam -. Può essere solo cattiva volontà da parte dell'ITIA, l'organizzazione che ha fatto assolutamente di tutto per distruggermi nonostante le prove".

L'ATTACCO DELLA HALEP
"Sono seduta e cerco di capire - ha scritto Halep dopo aver appreso la notizia della sospensione di Swiatek -, ma è davvero impossibile per me capire una cosa del genere. Mi alzo e mi chiedo, perché c'è una differenza così grande nel trattamento e nel giudizio? Non riesco a trovare e non credo che possa esserci una risposta logica. Può essere solo cattiva volontà da parte dell'ITIA, l'organizzazione che ha fatto assolutamente di tutto per distruggermi nonostante le prove. Com'è possibile che in casi identici verificatisi più o meno nello stesso periodo l'ITIA abbia adottato approcci completamente diversi a mio danno? Come potevo accettare che la WTA e il consiglio dei giocatori non volessero restituirmi la classifica che meritavo. Ho perso due anni della mia carriera, ho perso molte notti in cui non riuscivo a dormire, pensieri, ansia, domande senza risposta... ma ho avuto giustizia. Si è scoperto che era una contaminazione e che il passaporto biologico era una pura invenzione. E ho vinto qualcos'altro, la mia anima è rimasta pulita! Mi sento delusa, mi sento arrabbiata, mi sento frustrata, ma non mi sento in torto nemmeno adesso".

Di disparità di trattamento hanno parlato anche altre giocatrici come Tara Moore, squalificata a giugno 2022 dopo una positività dovuta a carne contaminata in Sudamerica. "Sono stata fermata 19 mesi, e anche la mia era contaminazione" ha scritto su Twitter la 32enne britannica. In sua difesa è intervenuta anche la tedesca Eva Lys. "Vogliamo parlare dei giocatori che hanno mangiato carne contaminata in Sudamerica? Perché Tara Moore non è stata squalificata solo per un mese? Inizio a pensare che non tutti i casi vengano trattati nello stesso modo".

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