Il 22enne di Sesto Pusteria e il fuoriclasse di Belgrado si sono incrociati per due volte alle Atp Finals e ora, a distanza di meno di una settimana dalla finale persa dall'altoatesino, si sfideranno nella semifinale del principale torneo per nazioni
Jannik Sinner contro Novak Djokovic, troppo presto per definirla un "grande classico", troppo poco per derubricarla a una semplice partita di cartello. La sfida fra il giovane altoatesino e il fuoriclasse di Belgrado sta diventando una costante in questo "novembre caldo" per il tennis italiano e si ripeterà con ogni probabilità nel pomeriggio di sabato 25 novembre. Merito del 22enne di Sesto Pusteria, ma anche dei connazionali Lorenzo Sonego e Matteo Arnaldi che hanno condotto l'Italia alla semifinale di Coppa Davis.
Per la terza volta nel giro di dieci giorni l'avversario numero uno sarà proprio Djokovic che guida una Serbia agguerrita, decisa a portare a casa l'"Insalatiera" per la seconda volta dopo il trionfo del 2010 firmato ancora una volta Novak che vuole riprendersi la rivincita dopo la finale persa con la Repubblica Ceca nel 2013. Nel frattempo sono passati dieci anni da quest'ultimo appuntamento, una vera e propria era geologica per lo sport, soprattutto se si considera che la Coppa Davis ha cambiato letteralmente pelle puntando sul formato "Finals" che non sta trovando il favore dei giocatori.
Ma per Djokovic ciò che conta sono i record, a partire da quello riguardante il numero maggiore di tornei vinti appartenente a Jimmy Connors prima di pensare al 2024 in cui provare a centrare il "Golden Slam" mancato per un soffio nel 2021, considerato che il torneo olimpico si svolgerà sul terreno di gioco del Roland Garrros. "Realistico pensare al ”Golden Slam" a 37 anni? Era realistico pensare che avrei vinto tre dei quattro Slam quest'anno? Cinque anni fa o anche un anno o due fa, non credo che la gente pensasse che ciò fosse possibile - ha spiegato il numero uno del ranking Atp prima del match di Davis con l'inglese Cameron Norrie -. Mi conosco e so che se mi sento bene fisicamente e mentalmente sono capace di farcela. Non voglio che sembri irrispettoso nei confronti dei miei rivali. So che ci sono migliaia di giocatori che lottano per lo stesso obiettivo, ma so chi sono e credo in me stesso".
Fra Novak e il suo sogno c'è però di mezzo Jannik Sinner, l'unico apparso veramente in grado di metterlo in difficoltà e capace di superarlo nei gironi delle Atp Finals al termine di un match da cineteca. Il campo di Malaga è certamente diverso da quello di Torino, però l'altoatesino non intende arrendersi in partenza e, dopo la sconfitta patita nelle finali del torneo piemontese, è pronto a restituire il favore al leader della classifica mondiale dopo avergli preso le misure. Dopotutto c'è una finale da conquistare che Jannik e compagni si sono visti soffiare lo scorso anno dal Canada, complice l'assenza dello stesso altoatesino e un Matteo Berrettini schierato da Filippo Volandri nonostante le condizioni fisiche non perfette.
Il match contro l'Olanda ci ha però confermato come il talento azzurro possa giocarsela con chiunque, diventando un'arma in più in doppio, specialità dove ha sempre faticato e che prima di Malaga non l'aveva visto vincere nemmeno una volta in Coppa Davis. Non bisogna dimenticare che siamo a fine stagione e le fatiche iniziano a farsi sentire, ma Jannik ha dimostrato di aver voglia di mettersi a disposizione della Nazionale, addirittura pochi minuti dopo un singolare da "dentro o fuori", con la tensione che si sarebbe potuta tagliare tranquillamente con un coltello.
Per pensare alla finale è necessario tenere conto anche degli altri giocatori con Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego che si giocheranno un posto nel primo singolare, in programma con ogni probabilità contro Miomir Kecmanović, numero 55 al mondo dato in grande spolvero come dimostrato nell'incontro dei quarti vinto contro l'inglese Jack Draper. Lasciato a riposo Matteo Arnaldi (apparso in difficoltà nel match contro Botic van de Zandschulp) la scelta potrebbe ricadere sul 22enne carrarese che presenta uno score favorevole di due incontri vinti su due disputati, mentre il 28enne torinese è riuscito a imporsi soltanto una volta sulle tre partite giocate contro il serbo. Se da una parte andrà considerata la condizione attuale, con Sonego che appare nettamente superiore a Musetti, dall'altra non va dimenticato il doppio dove il tennista piemontese ha espresso sprazzi di classe insieme a Sinner e che potrebbero rivelarsi fondamentali per superare il turno in una nuova sfida che potrebbe vedere il bolzanino e Djokovic opposti in campo.
In conclusione è necessario dare un occhio anche all'altra parte del tabellone dove l'Australia ha avuto la meglio sulla Repubblica Ceca al termine di una sfida ribaltata in modo rocambolesco nel finale, e la Finlandia che a sorpresa ha fatto fuori i campioni uscenti del Canada. I favori del pronostico sembrano esser tutti dalla parte degli oceanici che possono sfruttare le doti di Alex de Minaur, ma da questa Coppa Davis bisogna aspettarsi di tutto, anche di vedere gli scandinavi in finale. Chissà, magari proprio con gli azzurri che punterebbero al secondo successo dopo il trionfo del 1976.