Gli Azzurri contro la Serbia per conquistare l'ottava finale della storia: un solo successo, nel 1976
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C'è la Serbia di Novak Djokovic sulla strada dell'Italia che oggi a Malaga (a partire dalle ore 12) va a caccia dell'ottava finale di Coppa Davis, la prima dal 1998, quando sulla terra rossa del Forum di Assago la squadra capitanata da Paolo Bertolucci perse 4-1 contro la Svezia. Grazie alla vittoria contro l'Olanda nei quarti, l'Italtennis ha raggiunto le semifinali della competizione per la 19esima volta. Una sorta di finale anticipata, con la vincente che affronterà l'Australia, che in semifinale ha battuto 2-0 la Finlandia. L'unico nostro successo risale al 1976. È il primo confronto tra le due Nazionali dallo scioglimento dell'ex Jugoslavia.
Tutta l'attenzione mediatica è sul match tra Sinner e Djokovic, per quello che sarà il terzo incontro tra i due nel giro di meno di due settimane dopo la doppia sfida alle Atp Finals di Torino: vittoria per l'altoatesino nella fase a gironi, rivincita di Nole nella finalissima. Ma la Coppa Davis è una competizione a squadre e primo singolare tra i numeri due ed eventuale doppio sono ugualmente importanti.
Il capitano Filippo Volandri ha deciso di schierare nel primo singolare Lorenzo Musetti (che nel girone a Bologna ha perso l'unico singolare giocato) e non Matteo Arnaldi, sconfitto dopo aver mancato tre match point contro l'olandese Botic Van de Zandschulp dopo due vittorie su due in singolare a Bologna. Fuori dai giochi Lorenzo Sonego, non al massimo della condizione e che giocherà in caso di 1-1 il doppio con Sinner. Musetti, seppur non in grande condizione, ha battuto due volte su due Kecmanovic, numero 2 serbo, una anche sul duro a Napoli in semifinale l'anno scorso. Kecmanovic, numero 55 al mondo, ha conquistato il primo punto contro la Gran Bretagna con il suo quarto successo di fila in Coppa Davis. Mistero sul doppio, anche se ieri era stato annunciato Dusan Lajovic come compagno di doppio.
VOLANDRI: "SINNER-DJOKOVIC PARTITA A SCACCHI"
Il capitano Volandri ha parlato del confronto fra i due numeri 1 come di una "partita a scacchi diversa dalle due precedenti a Torino. Con tutte le esperienze recenti che hanno fatto, Djokovic ha capito cosa aspettarsi da Jannik, e Jannik ha capito che quello che aveva fatto nel primo match non bastava più".