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L'Italia sogna la finale di Coppa Davis, ma l'Australia fa paura con Kokkinakis e De Minaur

Gli azzurri affrontano gli oceanici in un remake dell'atto conclusivo del 2023

di Marco Cangelli
22 Nov 2024 - 23:13
 © Getty Images

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A distanza di un anno dalla vittoria degli azzurri, Italia e Australia si trovano nuovamente a confronto in Coppa Davis. Una sfida che questa volta non vale un titolo, ma comunque l'accesso per la finale con Jannik Sinner e compagni che puntano al bis per alzare per la seconda volta consecutiva l'Insalatiera. La sfida, in programma sabato alle 13, si prevede particolarmente avvincente dopo che gli "aussie" sono riusciti a eliminare a sorpresa gli Stati Uniti di Taylor Fritz

Ad aprire le danze sarà presumibilmente Matteo Berrettini che, dopo l'ottima prestazione in doppio, si è preso la scena scalzando nelle gerarchie un Lorenzo Musetti apparso in netta difficoltà contro l'Argentina. Il romano si troverà però di fronte una delle più grandi sorprese di quest'edizione della Coppa Davis, Thanasi Kokkinakis, a segno ai quarti contro Ben Shelton. Il 28enne di Adelaide è sparito un po' dai radar del circuito dopo aver raggiunto il numero 65 della classifica mondiale nel 2023 e aver vinto l'anno precedente gli Australian Open in doppio con Nick Kyrgios. La vittoria sullo statunitense lo ha però riportato in quota mettendo così in guardia Berrettini.

Apparentemente più facile è il compito per Jannik Sinner che troverà di fronte un avversario incontrato pochi giorni fa alle Nitto ATP Finals, Alex De Minaur. Il numero nove della classifica ATP è apparso affaticato nelle ultime uscite, come confermato anche nella sfida contro Fritz, persa per 3-6 4-6. Una sconfitta che ha fatto male visto che alle Finals De Minaur era riuscito a metter in difficoltà l'americano, un dato che si aggiunge agli altri otto precedenti contro Sinner, vinti tutti dall'altoatesino. La Coppa Davis è però un'altra storia e tutto può accadere.

Il pericolo maggiore per l'Italia potrebbe arrivare però dal doppio dove, nel caso gli uomini di Filippo Volandri dovessero arrivare, sarebbero costretti ad affrontare una coppia "mista" come quella composta da Matthew Ebden e Jordan Thompson. Il primo è un vero e proprio specialista del settore visto che, in compagnia di Rohan Bopanna, ha conquistato gli Australian Open a cui va aggiunta una semifinale al Roland Garros. Il 36enne di Durban è uno dei pilastri del doppio mondiale, tuttavia alle Finals ha dovuto incassare una brutta sconfitta contro Andrea Vavassori e Simone Bolelli che gli è costata il passaggio in semifinale.

Dall'altra parte c'è un "singolarista atipico" come Thompson, numero 26 al mondo nell'individuale, ma in grado di qualificarsi alle Finals anche in doppio. Il 30enne di Sidney è un atleta versatile, che può giocarsela con tutti, ma che soprattutto si trova a proprio agio sul terreno veloce di Malaga, simile per certi versi a quello incontrato a Torino dove in coppia con il connazionale Max Purcell, ha superato sia il tandem composto da Marcel Granollers e Horacio Zeballos che quello formato da Nikola Mektic e Wesley Koolhof.  Con Ebden ha trovato subito il giusto feeling, motivo per cui Volandri, qualora si arrivasse a quel punto, dovrebbe ben valutare se schierare una coppia sperimentale come quella composta da Sinner e Berrettini, oppure giocarsi la carta rappresentata da Bolelli e Vavassori.

Lleyton Hewitt ha però un asso nella manica da giocarsi eventualmente all'ultimo momento e il suo nome è Alexei Popyrin. Il numero 24 al mondo ha lasciato sinora spazio a Kokkinakis, un vero esperto della Davis, tuttavia il 25enne di Sidney potrebbe tornare utile vista la propensione al cemento come dimostrato con la vittoria al Masters 1000 di Montreal, però per lui Malaga ha un brutto ricordo considerata la sconfitta subita nel 2023 con Matteo Arnaldi

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