I ragazzi guidati da Filippo Volandri sono atterrati all'aeroporto di Fiumicino riportando il trofeo nel Bel Paese dopo 47 anni
Il rientro in patria è di quelli trionfali, in cui è necessario usufruire dell'aiuto delle forze dell'ordine per contenere l'affetto dei tifosi. Stiamo parlando della Nazionale Italiana di tennis che è rientrata in mattinata all'aeroporto di Fiumicino dopo il secondo successo in Coppa Davis. La squadra, guidata da Filippo Volandri, ha incontrato centinaia di appassionati che hanno tributato loro il giusto plauso. "Siamo stanchi ma orgogliosi. Abbiamo scritto un pezzo di storia del tennis italiano - ha commentato il capitano non giocatore -. E' stato un percorso grandioso quello di questi due anni. È una giornata che sognavo da due anni. Siamo una famiglia allargata. Ora possiamo festeggiare".
Sul volo proveniente da Malaga ha volato con gli azzurri anche Nicola Pietrangeli che ha vissuto l'intera epopea del tennis italiano a partire dalla finale persa nel 1960 con l'Australia sino alla vittoria con gli oceanici che ha consentito al fuoriclasse romano di alzare per la seconda volta nella sua vita l'Insalatiera a distanza di 47 anni dalla prima.
Il plurivincitore del Roland Garros ha ceduto il testimone a Jannik Sinner che, ai microfoni di Rai Sport, ha espresso tutta la propria gioia per l'accoglienza riservata dai propri connazionali all'arrivo nel Bel Paese: "È una gioia per gli italiani che sono venuti fino a qui a Malaga, e per tutti quelli che stanno a casa e hanno tifato per noi. È una cosa grande. In questa stagione abbiamo sofferto ma siamo una squadra unita, ognuno di noi può essere contento - ha spiegato il 22enne di Sesto Pusteria -. Abbiamo fatto un'ottima stagione, abbiamo sofferto da Bologna fino a qua. Abbiamo tenuto tanto che Matteo (Berrettini ndr) venisse qui a sostenerci, possiamo solo ridere. C'è tanta emozione, sapevamo che era una cosa grande, abbiamo avuto la giusta mentalità".
Sulla falsariga anche Matteo Arnaldi che ha vissuto la Coppa Davis da protagonista nonostante la giovane età e l'ingresso in Nazionale avvenuto soltanto da pochi mesi: "Oggi sono felicissimo per aver vinto il match più importante della mia carriera - ha sottolineato il sanremese -. Sono contento per le emozioni e le sensazioni che ho provato: è una vittoria che conta, un mese fa è venuta a mancare una persona importante per me. Non ho giocato una delle migliori partite. Non è semplice però giocare in una finale di Davis. Sono contento per il risultato e per averla portata a casa".