Abbiamo provato il nuovo titolo dedicato a palline e racchette, finalmente degno di questo sport e delle sue stelle
Anche nel mondo dei videogiochi c'è grande fame di tennis, soprattutto in un anno che ha visto saltare Wimbledon e svolgersi in forma minore gli US Open. Dopo gli ultimi tentativi non troppo esaltanti, la palla è passata, è proprio in caso di dirlo, ai ragazzi di Big Ant Studios, già autori del buon AO Tennis 2. Grazie al risultato ottenuto con il titolo dedicato allo Slam di Melbourne, lo studio australiano è stato chiamato da Nacon a risollevare le sorti di Tennis World Tour, arrivato al suo secondo capitolo. Tennis World Tour 2 è sbarcato quindi con tante aspettative su PS4, Xbox One e PC, e presto (il 15 ottobre) lo sarà anche su Nintendo Switch. Aspettative che, lo diciamo subito, non sono andate deluse. Questa nuova simulazione tennistica si presenta in gran parte completamente ridisegnata rispetto al suo predecessore, anche grazie a un nuovo motore grafico e a un maggior numero di animazioni, che hanno aumentato la fluidità e il realismo del gioco.
Decisamente più completo rispetto al passato anche il roster dei giocatori, che comprende 38 tennisti top tra uomini e donne, come Federer, Nadal, Zverev, Tsitsipas, Thiem, Barty, Svitolina e Kvitova, ma anche i nostri Fognini e Sinner. In pratica dei super big mancano solo Djokovic e Serena Williams. E se AO Tennis si basa sull'Australian Open, Tennis World Tour ha il suo cuore al Roland Garros, con la presenza di ben tre campi ufficiali: Philippe-Chatrier, Suzanne-Lenglen e Simonne-Mathieu. A questi si aggiungono l'Estadio Manolo Santana del Mutua Madrid Open su terra rossa e l'OWL Arena dell'Halle Open su erba.
Non mancano numerose novità, sia a livello di gameplay, sia a livello di modalità e contenuti. E' stato migliorato il sistema di servizio e risposta, è stata introdotta una nuova meccanica dei tiri, ma anche la possibilità di giocare partite di doppio con un massimo di quattro giocatori, in locale e online. Per i più competitivi è stato ideato un sistema di classificazione dei match, in modo che si possa far parte di campionati e sfidare altri giocatori allo stesso livello. Ma l'introduzione più innovativa è quella che riguarda il sistema di carte da utilizzare durante le sfide per influenzare temporaneamente le caratteristiche dei tennisti in modo da avere la meglio quando si giocano punti importanti.
Quanto alle modalità distribuite lungo un menù verticale, sono previste le classiche Carriera, Esibizione singola (uomini, donne e doppio), Online, Accademia (con allenamenti e sfide) e Torneo. In quest'ultima, al Roland Garros e ai vari eventi in giro per il mondo si aggiunge il Tie Break Tens, che prevede confronti da disputarsi sulla distanza dei dieci punti, come vuole uno dei tornei-show itineranti in voga negli ultimi anni.
La prima cosa che abbiamo potuto apprezzare nella nostra recensione su PS4 è stato il numero di giocatori presenti sotto licenza. Sicuramente un bel parco tennisti, capace di accontentare anche i più esigenti anche grazie alla presenza di due vecchie glorie come Kuerten e Safin. Si potrebbe fare molto meglio, invece, per quanto riguarda le ambientazioni, con l'aggiunta di un numero decisamente maggiore e più variegato di tornei ufficiali. Sta di fatto che alle quattro classiche superfici (terra, cemento, sintetico indoor ed erba) è stato aggiunto il parquet per una nuova sensazione di rimbalzo. Il tutto condizionato anche dalle variabili del meteo. Come detto, in Tennis World Tour 2 è stata dedicata grande attenzione alle animazioni, presenti in numero decisamente maggiore e in grado di rendere le sensazioni di questo sport ad alto livello. Osservando i dettagli si nota che non si è trascurato praticamente nulla, anche se non manca qualche inciampo tecnico che ogni tanto rovina la fluidità del gioco.
Ci è piaciuto molto il nuovo sistema di battuta. Non è affatto complesso, ma nonostante questo offre un ampio spettro di variabili per mettere a segno i propri colpi di inizio. Come nella realtà, anche nei videogiochi di tennis è il tempismo con cui si colpisce la pallina a fare la differenza. In questo caso il feeling con il joypad si trova facilmente anche grazie a un sistema di comandi che prevede la distribuzione dei quattro classici colpi (piatto, smorzata, top spin e pallonetto) attraverso altrettanti pulsanti. Standard, ma efficace, sia per i neofiti, sia per i più esperti. Anche perché l'IA soffre di alti e bassi e ai livelli più difficili sa rendere dura la vita a chiunque.
I puristi, invece, storceranno un po' il naso davanti al nuovo sistema di carte. In pratica avrete la possibilità di acquistarle nel negozio e vi permetteranno di modificare le vostre caratteristiche divise per resistenza, potenza, precisione e agilità. Le potrete usare durante le partite nei momenti in cui lo riterrete più opportuno. Potenziano i vostri colpi e depotenziano quelli degli avversari, che a loro volta avranno la possibilità di utilizzarle contro di voi. Si possono ottenere spendendo la valuta che si accumula durante il gioco. In pratica viene inserita un po' di strategia che rende meno ripetitiva una partita. Se piacerà, sarete voi a deciderlo. Abbastanza classica, invece, è la modalità carriera. L'editor non spicca per qualità, ma c'è tutto quello che serve anche se il guardaroba e l'attrezzatura prevedono pochissimi marchi ufficiali. Non mancano le attività oltre ai tornei e alle esibizioni: dal cambio di allenatore e di manager, agli allenamenti, passando per attività con gli sponsor, periodi di riposo e infortuni, la vostra stagione non vi concederà tregua.
Dal punto di vista grafico, Tennis World Tour 2 non fa gridare al miracolo, ma compie appieno il suo dovere. Non ci sono grossi punti deboli e anzi spiccano alcune chicche. Vedere Nadal ripetere ossessivamente i suoi tocchi scaramantici ogni volta che si presenta al servizio è da applausi. Magari la realizzazione dei volti dei giocatori potrebbe essere più fedele, soprattutto per quanto riguarda Federer, che ci è parso mostrare i segni del tempo più di quanto non faccia in realtà. Basico il comparto audio, che si limita alle reazioni del pubblico, alle chiamate del giudice di sedia, al sound delle palline e ai gemiti dei giocatori/giocatrici. Discreta, ma niente più la colonna sonora. Nel complesso, comunque, si tratta di un gioco davvero ben fatto e finalmente degno di uno sport appassionante come pochi.