Il 22enne di Sesto Pusteria ha dimostrato di saper leggere meglio il match a fronte di alcuni momenti di smarrimento da parte del 21enne murciano
di Marco Cangelli"È una sfida piuttosto difficile, non lo nascondo. Credo che lui sia il miglior giocatore di tennis al mondo e il giocatore che gioca il miglior tennis al momento". A esprimere queste parole è Carlos Alcaraz, vincitore ai quarti di finale del Roland Garros contro Stefanos Tsitsipas e pronto ad affrontare per la nona volta in carriera Jannik Sinner, l'avversario per cui lo spagnolo ha espresso quelle "parole al miele" nel dopo partita.
Benché rappresentino per certi versi l' "yin" e lo "yang" del tennis mondiale, fra i due c'è grande rispetto e stima reciproca, complice una crescita che è arrivata quasi parallela. Quasi perché l'iberico, decisamente più esplosivo e istintivo in campo, ha compiuto un'ascesa verticale che lo ha condotto al numero 1 al mondo a soli diciannove anni mentre l'azzurro, più "tattico" e riflessivo, ha dovuto attendere qualche anno in più prima di completare un percorso più costante.
Chi si trova ora sulla vetta del globo è il 22enne di Sesto Pusteria che, nonostante la minor esperienza sulla terra rossa, ha fra le mani la possibilità di centrare una finale che sino a qualche settimana fa era pura utopia complice un infortunio all'anca che lo tormentava e un terreno sempre troppo indigesto per un giocatore cresciuto sull'erba dell'Alto Adige. Se si dovesse guardare sulla carta, Alcaraz rappresenta probabilmente l’avversario peggiore per Sinner complice la maggior propensione alla terra come per ogni spagnolo che si rispetti, tuttavia nemmeno lui è mai riuscito ad andare oltre le semifinali, motivo per cui tutto è ancora in gioco.
Guardando proprio le sfide dei quarti di finale, l'azzurro ha gestito Grigor Dimitrov infliggendogli il colpo di grazia in apertura e poi gestendo la costante crescita del bulgaro che ha alzato sì i colpi soprattutto con il rovescio, ma che si è dovuto comunque arrendere per tre set all'allievo di Simone Vagnozzi e Darren Cahill, letale nel servizio. Alcaraz è apparso invece più discontinuo con un secondo set che ha rischiato di costargli caro contro un altro specialista della terra rossa come Tsitsipas. Avanti 4-1 e con un set di vantaggio, il giocatore allenato da Juan Carlos Ferrero si è visto sfuggire via la partita rimettendo le cose apposto soltanto al tie-break.
Momenti di "buio" che potrebbero tornare utili a Sinner, fra i migliori al mondo nella lettura della partita tanto da tenere sempre nelle proprie mani il gioco come un perfetto stratega. Ora che l'anca sembra non essere più un problema e che, complice il ritiro di Novak Djokovic, sono gli altri a doverlo rincorrere, il fuoriclasse tricolore ha il gioco nelle proprie mani e dovrà essere lui a valutare la tattica da mettere in campo. Dopotutto i precedenti sono fermi sul quattro pari, un perfetto equilibrio che verrà sconquassato proprio da questa semifinale che ci indicherà con ogni probabilità chi sarà il vincitore del Roland Garros.