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L'estro di Monfils, il servizio di Raonic: ecco gli ostacoli da superare verso la finale di Rotterdam

Il 22enne di Sesto Pusteria ha concesso un set all'esperto francese nel corso del secondo turno del torneo olandese e ora dovrà vedersela con il rientrante nordamericano 

di Marco Cangelli
16 Feb 2024 - 10:03

Il set perso contro Gael Monfils non deve far preoccupare i tifosi di Jannik Sinner che appare sempre più lanciato verso il numero 3 della classifica ATP. A Rotterdam chiaramente in molti si aspettavano una sorta di “passeggiata”, ma il 37enne francese ha mostrato un pizzico di quella sua classe che lo ha reso celebre negli anni strappando un punto al 22enne di Sesto Pusteria, ancora alle prese con il rientro dopo la vittoria degli Australian Open e ora chiamato ad affrontare il test Raonic dove dovrà sfruttare tutte le proprie doti in risposta per fermare il servizio del nordamericano. 

Lavorare duro chiaramente é il primo passo per tornare competitivi, ma i lunghi giorni di festeggiamenti e cerimonie protocollari si sono fatti sentire anche sul fisico dell’altoatesino, bravo a sconfiggere al primo turno il padrone di casa Botic van de Zandschulp, ma costretto agli straordinari contro l’ex numero 6 al mondo. I cambi di ritmo e gli strappi di Monfils sono divenuti celebri durante la seconda decade degli anni Duemila tanto da condurlo in semifinale a Roland Garros e US Open e spaventare numerosi talenti del circuito iridato. Gli anni passano chiaramente, ma qualcosa si è visto contro Sinner che, quando ha deciso di togliere il pilota automatico nel corso del secondo set, ha chiuso la pratica senza problemi.

A proposito di ritorni al passato, ora l’azzurro dovrà vedersela ai quarti con il canadese Milos Raonic, 33 anni, ma soprattutto un trascorso da numero 3 nel 2016 quando ottenne la finale a Wimbledon. Un curriculum da “cecchino” alle spalle e un servizio che è diventato celebre per la sua potenza, il nordamericano é reduce dall’ennesima ripartenza dopo un biennio di stop a causa di quegli infortuni che, proprio a partire dal 2016, lo hanno costretto a ripartire sempre da zero. Nonostante Sinner non abbia mai giocato contro lui, lo conosce bene come raccontato nella conferenza stampa post partita: “Fuori dal campo non ho mai avuto modo di conoscerlo. Qualche volta ci parli perché lo incontri, stai insieme, però io ero anche abbastanza piccolo in confronto. Io ero molto piccolo, avevo forse 15, 16 anni. Mi ricordo la prima volta che mi sono allenato con lui, sono andato a Monaco ed era un bell’allenamento, mi è piaciuto - ha raccontato il bolzanino -. Perché comunque si dice che serve e basta invece anche da fondo gioca molto, molto bene come abbiamo visto nelle scorse partite. Devo stare attento. Sarà difficile anche sullo stato mentale. Ma sono contento di affrontare un avversario di questo tipo”.

Se Sinner supererà questo ostacolo, la strada verso la finale appare allora sì veramente spianata. In semifinale se la dovrebbe vedere con il vincitore del match fra il neerlandese Tallon Griekspoor e il finlandese Emil Ruusuvuori, mentre dall’altra parte del tabellone gli unici pericoli arrivano dall’australiano Alex de Minaur e dal russo Andrey Rublev, posti uno contro l’altro ai quarti di finale. Insieme a loro va aggiunta la presenza del bulgaro Grigor Dmitrov, vincitore al primo turno nella sfida con Lorenzo Sonego, ma considerata l’eliminazione precoce del danese Holger Rune e del canadese Felix Auger-Aliassime, questa appare una ghiotta occasione per raggiungere e superare Daniil Medvedev.

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