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Martina Navratilova attacca la Wada e difende Sinner: "Va azzerata, il sistema è marcio"

La fuoriclasse di origine ceca ha colpito l'Agenzia Mondiale Antidoping dopo il ricorso nei confronti del 23enne azzurro

di Marco Cangelli
13 Gen 2025 - 11:45
 © Getty Images

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Martina Navratilova va all'attacco come accadeva in campo e colpisce duro sul ricorso promosso dalla Wada nei confronti di Jannik Sinner. La fuoriclasse di origine ceca non ha nascosto la propria irritazione per le decisioni prese dall'Agenzia Mondiale Antidoping chiedendo una vera e propria rivoluzione all'interno dell'organizzazione soprattutto alla luce della mancata squalifica dei ventitré nuotatori cinesi pizzicati.

"Non sarò molto diplomatica sull’argomento e vi dico che tutto questo puzza. L’intero sistema va fatto saltare in aria e bisogna ricominciare da zero. In questo momento la Wada è sotto osservazione per quello che ha fatto con gli atleti cinesi, anzi sarebbe meglio dire quello che non ha fatto. I casi di Sinner e della Swiatek non hanno nulla a che fare con il doping - ha spiegato Navratilova nel corso della trasmissione televisiva TC Live -. Invece di provare davvero a trovare chi imbroglia, ci concentriamo su creme da massaggio o su una pillola per dormire, presa per cinque anni e che ora è risultata contaminata. Ormai il concetto è che gli atleti siano colpevoli finché non dimostrano la loro innocenza. Sinner pensava che il suo caso fosse concluso e ora si trova a fare i conti con un appello. Ma perché? È una cosa che non capisco. Ma credo che su questo caso ci sia da fare chiarezza al più presto".

Sulla stessa linea d'onda era intervenuto un altro campione della racchetta come John McEnroe che si era schierato a sostegno di Sinner: "Io sono dalla sua parte, accetto la sua spiegazione. Io amo vedere lo sport giocato al suo massimo livello, e quindi sarebbe un grande dispiacere per me pensare che uno dei migliori giocatori del circuito sia coinvolto volontariamente in questo caso di doping e dunque io voglio quindi credere a Sinner — aveva detto l'americano al podcast di Andy Roddick —. Agli US Open ci hanno spiegato chiaramente che in lui è stato trovato un milionesimo di qualcosa, non so cosa di preciso, ma mi sembra davvero un niente. Spero soltanto che questa vicenda non crei problemi al nostro sport. E a ogni modo il tennis avrebbe bisogno di un commissario che prenda posizione a favore dei giocatori quando ci sono situazioni non chiare, che spieghi cosa è successo davvero"

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