6-3, 6-2, 3-6, 6-3 dello spagnolo, sempre potente col rovescio. Il romano sarà comunque numero 6 del mondo da lunedì prossimo
Matteo Berrettini esce di scena agli Australian Open in semifinale. Dopo due ore e 55 minuti è Rafa Nadal a volare in finale nello Slam di Melbourne. Il romano perde 6-3, 6-2, 3-6, 6-3 al termine di un match a due facce: i primi due set sono un dominio dello spagnolo, che surclassa l’azzurro dal lato del rovescio. Poi il numero 7 del mondo (da lunedì n.6) si rialza, ma nell’ottavo gioco del quarto parziale, cede ai colpi potenti dell’avversario.
Sesto atto conclusivo per Rafa Nadal in quel di Melbourne e 29esima finale Major della sua carriera. A farne le spese è un Matteo Berrettini coriaceo, che però alla lunga si arrende nelle semifinali degli Australian Open, complice anche la stanchezza. Domenica lo spagnolo andrà a caccia del 21° titolo per superare Novak Djokovic e Roger Federer.
Arriva il break immediato di Nadal, che si apparecchia subito il primo set in discesa. Berrettini riesce ad arrivare, sul 2-4, fino al 30-30, ma rischia sul 2-5: il game si risolve ai vantaggi. Sul 3-5 il romano trova buone soluzioni sia di dritto che di rovescio, annullando tre set point consecutivi, ma lo spagnolo decide di servire prima al corpo e poi esterno per chiudere il parziale in 43 minuti. Il secondo set l’iberico lo gioca in difesa e trova l’aiuto di un Berrettini che parte subito 0-30 e deve poi subire, a 15, il dritto incrociato che vale il break. L’italiano si salva con ace e prima, ma quando deve chiudere il game sbaglia due dritti, ritrovandosi di nuovo nei guai. Alla quarta chance, Nadal sfrutta un errore di dritto in spinta di Berrettini e va sul 3-0. Arriva uno 30-0 a favore dell’azzurro, ma senza che gli venga data anche una remota possibilità di renderlo qualcosa di più, come dimostrato anche dal violentissimo ultimo punto del quarto game. Non cambia più sostanzialmente nulla e, di conseguenza, arriva il 6-2 a favore dell’iberico.
In qualche modo, Berrettini riesce a partire tenendo il servizio nel terzo set e questo gli riesce a dare un minimo di fiducia in più. Nadal, nonostante non sia in vena di concessioni al servizio, qualcosa concede in risposta: sul 2-2 30-30, con il numero 1 d’Italia in seria difficoltà e costretto a un recupero di rovescio complicato, sbaglia la volée della palla break. Il romano, però, sente di più la palla e si vede: arrivano un gran passante in corsa di dritto, una risposta profonda di rovescio, tre palle del 5-3 e, poco dopo, il primo break. Il 6-3 allunga il match.
Berrettini inizia in maniera sempre implacabile al servizio nel quarto set, ma dall’altra parte della rete non arrivano opportunità significative per tutta la prima parte del quarto set. Sul 3-4 termina una serie di 23 punti consecutivi vinti al servizio da Berrettini, che sul 30-30 commette un grave errore di dritto dal centro, mandandolo in rete: palla break. Lo scambio che segue, sulla seconda, è durissimo e di 23 colpi, ma l’azzurro regge e alla fine è Nadal a mettere largo il rovescio. Sia la prima che il dritto, però, abbandonano il romano, che con altri due errori consegna il 3-5 al suo avversario. Pochi minuti e Nadal si regala un’altra finale Slam restando imbattuto nel 2022 (nove vittorie consecutive). Termina 6-3, 6-2, 3-6, 6-3.
NADAL: "NON SAPEVO NEMMENO SE AVREI POTUTO GIOCARE ANCORA"
"Un mese e mezzo non sapevo se avrei giocato a tennis. Non importa se oggi è all'aperto o al chiuso. Volevo solo giocare e fare del mio meglio". Rafa Nadal racconta così quella che considera una piccola impresa, raggiungere la fiale degli australian Open che potrebbe vincere per la seconda volta dopo il successo del 2009. "Ho iniziato la partita giocando alla grande - racconta - I primi due set sono stati uno dei migliori finora da molto tempo. Poi so quanto è bravo Matteo, è un giocatore molto solido, molto pericoloso. Nel terzo so che a un certo punto andrà a prendere i colpi. Ha giocato dei grandi colpi, passando un lungolinea, incredibile. Poi, sì, poi ho dovuto soffrire e volevo combattere di nuovo nel quarto. E' l'unico modo per essere dove sono oggi. Onestamente, significa molto per me essere di nuovo in finale qui".