Il fuoriclasse americano si è dato disponibile per un ruolo part time, mentre si fa sempre più forte il nome del tecnico spagnolo
di Marco Cangelli© Getty Images
Durante la premiazione per la vittoria degli Australian Open, Jannik Sinner ha lanciato l'ennesimo appello a Darren Cahill. Il 23enne di Sesto Pusteria non ha nascosto di voler convincere il tecnico australiano a continuare oltre la fine del 2025, ma per ora la decisione di Cahill sembra irremovibile. Una scelta che apre tante prospettive, a partire dall'ingresso del team di Sinner di un nuovo allenatore di fama internazionale e fra i nomi più in voga rimane quello di John McEnroe.
Il fuoriclasse americano non si è mai trovato a proprio agio nel ruolo di coach, ma in una recente intervista al Corriere della Sera, "The Genius" non ha escluso di voler fare un'eccezione per il numero uno al mondo: "Io nuovo coach di Sinner? A tempo pieno no: significa stare fuori da casa 35-40 settimane all’anno, non fa per me. Se fosse un impegno part time, però, perché no? - ha commentato McEnroe -. Jannik ha un anno davanti per scegliere e riorganizzarsi. Farà colloqui con Ivanisevic, Ljubicic, con chi crede. Escludo, per la mentalità che ha, che l’addio di Cahill possa condizionarlo. Hanno lavorato insieme più di tre anni, sentire una voce nuova gli farà solo bene".
A questo verrebbe da dire: chi sarà l'allenatore che affiancherà McEnroe e Sinner? Alcuni nomi li ha fatti lo stesso tennista statunitense parlando di Goran Ivanišević, reduce dall'esperienza con Novak Djokovic e già vicino a Marco Panichi e Ulises Badio, attuali preparatori del bolzanino. L'altro è quello di Ivan Ljubicic, mentore di Roger Federer nell'ultima parte della sua carriera e soprattutto molto impegnato nel settore manageriale.
Dall'urna sarebbe usciti anche nomi ben più pesanti come André Agassi, con il quale ci sarebbe stata una telefonata, e Carlos Moya. Il primo non ha mai avuto un'esperienza da allenatore e per questo motivo avrebbe bisogno di una spalla per entrare nella parte nel migliore dei modi; il secondo è stato già vicino all'azzurro ai tempi dell'addio con Riccardo Piatti, ma non se ne fece nulla rendendo più complicato il tutto.
Se c'è chi parla anche di Boris Becker, grande estimatore di Sinner come dimostrato più volte negli ultimi mesi sui social, c'è da fare i conti anche con Simone Vagnozzi. L'allenatore ascolano non sembra esser in discussione e, qualora dovesse subentrare uno dei big citati in precedenza, potrebbe decidere di lasciare a meno di un ruolo part time. Per rimanere Vagnozzi potrebbe però costruire un tandem italiano con Andreas Seppi, conterraneo di Sinner e alla prima esperienza da coach.