Dieci vittorie e un solo ko (ininfluente) per Jannik nei singolari di Coppa Davis: ora l'Australia
Ci pensa Jannik Sinner, e l'Italia vola in semifinale di Coppa Davis. Senza tralasciare il grande apporto di Matteo Berrettini nel doppio, è indubbio che dopo l'iniziale sconfitta di Musetti è stata la forma del numero uno al mondo a cambiare i destini degli azzurri contro l'Argentina. Lo strepitoso 2024 di Jannik è fatto di 71 vittorie in singolare, tra cui quella di ieri contro Sebastien Baez: restando alla Davis, in barba a tutte le malelingue che vogliono Sinner poco attento ai destini del proprio Paese (vedi i tanti, troppi?, retropensieri sull'assenza alle Olimpiadi), sono dieci vittorie e una sola sconfitta, tra l'altro ininfluente - la qualificazione era già arrivata - contro la Svezia nel settembre 2022.
I conti sono presto fatti: Sinner (ricordiamolo sempre: ha 23 anni compiuti da neanche 4 mesi) non perde in Coppa Davis da due anni, almeno restando nel singolare. Meno buoni i numeri in doppio, meno nelle corde dell'altoatesino: tre vittorie e tre ko. Score che, vedendo l'intesa di ieri con Berrettini, potrebbero comunque migliorare già a partire dalla semifinale con l'Australia se il ct Volandri dovesse scegliere un'altra volta di schierare una coppia esplosiva ma meno avvezza al doppio, rispetto ai più rodati Bolelli-Vavassori.
Sinner dunque conta 13 vittorie e quattro sconfitte in Coppa Davis, contando singolare e doppio, e ha una striscia aperta di sette successi consecutivi nei quali, tra l'altro, solo un certo Novak Djokovic è riuscito a strappargli un set (l'anno scorso nella semifinale contro la Serbia). Numeri che spaventano l'Australia e che l'Italia vuole sfruttare per conquistare la seconda finale consecutiva.