Il numero uno al mondo dopo il bis agli Australian Open: "Vincere due volte richiede più lavoro"
Jannik Sinner instancabile: appena fatto il bis agli Australian Open da numero uno al mondo, pensa già a come migliorarsi. "L'obiettivo è diventare un tennista all around, non uno specialista del cemento - spiega in un'intervista al Corriere della Sera -. Voglio diventare un tennista completo, non bravo su una sola superficie. A me del tennis piace proprio questo: capire come e dove posso fare progressi, imparare, evolvermi. Sulla terra devo muovermi meglio, l'erba per le sue caratteristiche richiede un tennis particolare che devo ancora approfondire: ci ho giocato poco".
"Ho vinto un torneo che per me significa molto perché a Melbourne mi sono sempre successe belle cose dentro e fuori dal campo. Vincere richiede un sacco di lavoro. Vincere due volte ne richiede di più - spiega tornando alla finale contro Zeverev - Quest'anno me la sono goduta di più, l'anno scorso tutti mi chiamavano predestinato ma per me esiste una sola forma di predestinazione: al lavoro". Nelle ore successive piccola festa ("con fratello, amici e team") prima di staccare qualche giorno a casa dove riposarsi.
Il successo australiano è stato importante anche per il coach Cahill, che a fine anno si ritirerà, anche se Jannik ha spiegato che cercherà di fargli cambiare idea: "Chi lo sa, vedremo in futuro. Con lui vado d’accordo perché capisce il suo giocatore e insieme a Simone Vagnozzi sono formidabili".
Inevitabile il riferimento al sogno del Grande Slam: "Uh, che domanda difficile. Adesso proprio no. È così lontano...". E allora Wimbledon? Vincere sull’erba sarebbe la consacrazione: "Il veloce è la mia dimensione, su terra ed erba devo migliorare. Ho ben presente che sia a Parigi che a Londra sono già arrivato in semifinale". Intanto un po' di meritato riposo, visto che salterà il torneo di Rotterdam: "Il mio corpo ha bisogno di tempo per recuperare. Mi piacerebbe avere più libertà però io mi conosco, per me è tutto o niente: se lavoro mi dedico al tennis al cento per cento".