La fuoriclasse polacca era stata sospesa per un mese a causa di una positività alla trimetazidina
di Marco Cangelli© Getty Images
"Non mi aspetto che la Wada faccia appello, ma non posso esercitare alcuna influenza su ciò che accadrà". A confermarlo è Iga Swiatek che è tornata a parlare della squalifica inflittagli dall'ITIA per una positività alla trimetazidina. La tennista polacca è stata sospesa dall'International Tennis Integrity Agency per un mese, tuttavia, a differenza del collega Jannik Sinner, non si aspetta un nuovo intervento da parte dell'Agenzia Internazionale Antidoping.
"Ho fornito tutte le prove possibili e onestamente non c'è molto altro da fare. Sono riuscita a fornire la fonte della contaminazione abbastanza velocemente. Per questo motivo il caso è stato chiuso abbastanza rapidamente - ha spiegato Swiatek alla vigilia della United Cup in corso a Sidney -. Dalle procedure seguite e dal modo in cui mi hanno trattato fin dall'inizio, posso dire che tutto mi è sembrato giusto".
L'ex numero uno della classifica WTA ha inoltre ripercorso la vicenda spiegando come sia stata "mentalmente difficile da superare", ricevendo tuttavia una buona reazione da parte del pubblico: "Penso che la maggior parte delle persone sia comprensiva", ha aggiunto la cinque volte vincitrice di tornei del Grande Slam.