Il romano perde al tie-break il primo parziale, poi cala nel secondo. Il belga si impone per 7-6 6-3
Si ferma in semifinale la corsa di Matteo Berrettini nel torneo di Halle, in Germania. Il tennista romano si arrende a David Goffin, che vince per 7-6, 6-3. Non bastano 14 ace: l'azzurro paga percentuali troppo basse nella seconda di servizio (46%), mentre il belga, dopo aver vinto il tie-break del primo set, alza il livello delle risposte nel secondo parziale e chiude il match in 1 ora e 39 minuti. In finale troverà Federer (6-3, 6-3 a Herbert).
La crescita di Matteo Berrettini è impetuosa, ma è ancora in una fase troppo embrionale per battere un David Goffin in giornata di grazia. E così il belga va in finale nel torneo tedesco di Halle, su erba, mentre Berrettini può preparare Wimbledon con ottimismo. Il primo set è quello più equilibrato. Nessuno cede la battuta: Berrettini, addirittura, lascia un 15 a Goffin solo dopo otto punti consecutivi al servizio. Fa più fatica il belga, che deve annullare due palle break sul 3-2 per il romano. Poi l’ex numero 7 del mondo trova le contromisure al gioco da bombardiere di Berrettini. Se ne ha sentore già nel tie-break, vinto grazie a due risposte consecutive magnifiche, che lo portano sul 5-4 con due turni di battuta da sfruttare. Lo fa alla grande, e Berrettini capisce che non è giornata. L’azzurro si lamenta sempre di più con Umberto Rianna, presente al suo angolo. Ha forse la sensazione che questa semifinale sia stregata, a giudicare dal linguaggio del corpo: si accovaccia due volte sul campo di fronte ad alcuni colpi clamorosi di Goffin, che comunque è in una giornata in cui prende di tutto e di più.
Quando anche la fortuna si mette contro l’azzurro e il nastro regala a Goffin almeno due punti, Berrettini è bravo a restare mentalmente nel match e a prendersi un 3-3 importante, fino ad avere una palla break nel game successivo. Goffin si salva e a sua volta ha due opportunità per strappare il servizio al romano: sfrutta la seconda e sul match cala la notte. Il belga chiude l’incontro con un ace esterno, il sesto della sua partita contro i 14 di Berrettini. Che tuttavia perde, pagando un 46% di punti dalla seconda di battuta. Troppo poco per battere un avversario in grande forma, che affronterà in finale Roger Federer.
Lo svizzero supera infatti agevolmente il francese Pierre-Hugues Herbert 6-3, 6-4. Tutto molto facile per King Roger, che si impone in poco più di un’ora di gioco. Federer conquista il primo break con un meraviglioso passante di rovescio e poi tiene il servizio. Il transalpino vince il primo game con uno splendido dritto inside, ma l’elvetico mantiene comunque il servizio senza alcun problema (4-1). Federer non soffre i tentativi di risposta in contenimento del francese e avanza indisturbato sul 5-2, mantenendo un’apprezzabile costanza di rendimento con la prima in campo e dominando ogni scambio. Il francese non demorde e trova ottime soluzioni con ripetuti serve and volley e prova a rientrare nel set: 5-3. Federer non offre però scampo all’avversario e amministra con assoluta serenità il turno di servizio conclusivo del nono game e conclude con un ace che vale il 6-3.
Il secondo set parte ancora positivamente per Federer, che ottiene tre occasioni di break nel primo game alla battuta di Herbert, ma il francese sfodera delle prime superlative e mantiene il turno di servizio ai vantaggi per l’1-1. Entrambi i giocatori dimostrano grande solidità con la prima e il match avanza velocemente fino al 3-3. La svolta del secondo parziale viene firmata ancora da Federer, che riesce a mettere in difficoltà Herbert piazzando un break potenzialmente decisivo con un dritto inside in vincente straordinario, che vale il sorpasso: 4-3. Lo svizzero gestisce perfettamente il game al servizio dell’ottavo gioco e conquista un doppio break sugli sviluppi del nono game con un dritto inside vincente splendido e mette definitivamente un punto a una sfida che non ha mai avuto storia.