Per il serbo è l'ottavo trionfo a Melbourne e lo Slam numero 17 in carriera: finisce 6-4, 4-6, 2-6, 6-3, 6-4
Gli Australian Open 2020 vanno a Novak Djokovic, che in cinque set batte Dominic Thiem e per l'ottava volta in carriera va a vincere sul cemento di Melbourne (17° Slam in carriera). Il serbo in oltre quattro ore di partita deve anche superare qualche momento difficile, come a cavallo tra il secondo e il terzo set, poi prevale 6-4, 4-6, 2-6, 6-3, 6-4 e ha la meglio su un avversario che nelle ultime cinque sfide lo aveva battuto quattro volte.
Melbourne si rivela quindi una sorta di giardino di casa per Novak Djokovic, che si conferma campione agli Australian Open dopo la vittoria del 2019 e aggiunge il 2020 a un elenco personale di successi inaugurato nel 2008 e proseguito nel 2011, 2012, 2013, 2015 e 2016 prima della doppietta degli ultimi due anni. Quest'anno però la missione non è certo scontata, perché dall'altra parte c'è un osso duro. Non era mai successo né a Thiem né a nessun altro austriaco di arrivare alla finale degli Australian Open, ma il 26enne nato a sud di Vienna ha tutte le intenzioni di riscrivere la storia: del resto delle ultime cinque sfide con Djokovic ne ha vinte quattro, e soprattutto arriva all'atto finale di Melbourne dopo aver abbattuto lungo il cammino gente come Mannarino, Fritz, Monfils, Zverev e soprattutto Nadal (sconfitto nei quarti in soli quattro set). L'esperienza però è importante in eventi del genere, e Nole lo dimostra immediatamente prendendosi il break del 2-0 dopo un lunghissimo game deciso al dodicesimo punto (e in cui il serbo prevale nonostante 9 prime su 12 per Thiem). L'austriaco fatica a reagire di fronte a un avvio di partita pressoché perfetto di Djokovic, ma nel settimo game si inventa il controbreak che riapre i giochi (fatali due errori in dritto del Djoker e un rovescio che si infrange sulla rete). Il set diventa quindi bellissimo e Nole se lo porta a casa in uno strepitoso decimo game in cui sfrutta un errore sottorete di Thiem e soprattutto un doppio fallo che fa capire come la tensione, a questi livelli, si senta eccome. Sembra poter diventare una passeggiata per Djokovic, ma non è affatto così.
Thiem tiene il servizio a 0 in avvio di secondo set, e poi si porta sul 2-1 martellando il blasonato avversario e costringendolo a concedergli un break al terzo tentativo. L'austriaco resiste sul 3-2 e annulla il controbreak a Djokovic, ma si deve arrendere nell'ottavo game che vale il 4-4 (difficoltoso, in particolare, il rovescio lungolinea di un Thiem piuttosto contratto). Dura però un solo game, perché Djokovic si fa strappare il servizio per la palla del 5-4 (e si infuria con il giudice di sedia) e Thiem si prende il set lasciando l'avversario a 15. La partita sembra aver cambiato faccia, perché il terzo set è tutto a favore di Thiem, bravo a prendersi subito il break su un rovescio sbagliato da Djokovic che appare decisamente stanco. Addirittura si vola sul 3-0, con il doppio break che sembra porre le basi per un inatteso passaggio di testimone sul cemento di Melbourne: il set termina infatti 6-2, nonostante un ultimo game in cui Nole vende carissima la pelle e cade dopo aver annullato tre set point e vanificato anche una palla break. Mai dare Djokovic per sconfitto, però. Specie agli Australian Open. Il fuoriclasse di Belgrado torna a salire di tono dopo le difficoltà anche fisiche dei minuti precedenti: resiste a una palla break nel terzo game, poi concede le briciole nei turni di battuta e al momento giusto piazza la zampata. Avviene sul 4-3, quando Thiem si concede un altro doppio fallo e esagera con un dritto che finisce lungo: è il nuovo break di Djokovic, che si prende il 6-3 a 0 con un ace, dimostrando di essere pienamente in partita.
E addirittura Nole accelera, prendendosi subito il break del 2-1 in avvio di quinto set, aumentando ulteriormente la tensione sulle spalle di Thiem: il più giovane avversario, ancora a caccia del primo Slam della carriera, su uno dei campi preferiti dal suo avversario, è anche costretto a inseguire. E Thiem prova a non mollare, costruendosi subito due palle del controbreak che Djokovic annulla prendendosi il 3-1 e portandosi a casa un complicatissimo 3-4 quando il serbo era già pronto a chiudere in ulteriore anticipo le ostilità. La sfida ormai è però indirizzata verso il vincitore più atteso, un Novak Djokovic che chiude la contesa in pieno controllo fisico e nervoso del suo avversario. Con Melbourne che rimane il suo giardino prediletto, anche se si tratta di un giardino fatto di cemento. E il numero 1 della classifica strappato a Nadal.