King Roger annulla sette match point nel quarto set e vince 6-3 2-6 2-6 7-6 (8) 6-3. Il serbo piega Raonic per 6-4 6-3 7-6 (1)
La prima semifinale degli Australian Open sarà il 50esimo Federer-Djokovic. Lo svizzero si conferma immortale battendo al quinto set Tennys Sandgren dopo aver salvato sette match point nel quarto set. Malgrado un problema all'inguine il Maestro vince 6-3, 2-6, 2-6, 7-6 (8), 6-3 ed è il primo nella storia a raggiungere per 15 volte la semifinale in uno stesso Slam. Più facile l'impegno di Djokovic, che piega Milos Raonic 6-4, 6-3, 7-6 (1).
Tennys Sandgren stava giocando un grandissimo Slam: aveva fatto fuori Matteo Berrettini e Fabio Fognini servendo alla grande, prendendo a pallate chiunque gli capitasse a tiro da fondocampo. Roger Federer, per la prima volta suo avversario, non è uno come gli altri ma ha rischiato di diventarlo. Per sette volte lo svizzero vede il precipizio a un centimetro: per sette volte si salva, nonostante un problema all'inguine che non lo fa rendere al 100%. Sandgren sciorina il suo gioco anche al cospetto del Maestro, avanti con agilità dopo un primo set (6-3) in cui strappa sì un break nel sesto game, ma comincia ad assaggiare la potenza del servizio dello statunitense, che quando azzecca la prima difficilmente perde il punto (solo due su 13 nel primo set). Nei due parziali successivi Sandgren sciorina il tennis che lo ha portato tra i top 8 di Melbourne: non è un caso che sia tra i grandi, al massimo è un caso che sia solo 100esimo nel ranking Atp. Tra il secondo e il terzo set, entrambi finiti 6-2, Sandgren bombarda il campo di Federer con dieci ace, lasciando allo svizzero, che chiama anche un medical timeout, solo quattro game complessivi. In questi due parziali Federer vince solo 12 punti su 48 in risposta: esattamente il 25%. Con questi numeri, basta dunque subire un break per perdere il set. Sandgren esagera se ne prende quattro in due parziali. Nel quarto set, il miracolo “made in Switzerland”: King Roger serve per rimanere nel match sul 5-4 per l'avversario e annulla i primi tre match ball della sua gara. Federer spreca una palla break, si va al tie-break, dove Sandgren vola sul 6-3. King Roger si aggrappa al servizio e si difende dal bombardiere del Tennessee, vicino ideologicamente a Donald Trump, portando il match al quinto, dove Sandgren capitola alla terza palla break e regala il match al Maestro. Che resiste ai 27 ace e ai 73 vincenti dello statunitense e ora sfiderà Novak Djokovic.
Il serbo, campione in carica, ha pochi problemi nel regolare in tre set (6-4 6-3 7-6) Milos Raonic, numero 35 Atp. Finisce esattamente come le altre nove volte in cui i due si sono affrontati: il canadese ha strappato solo due set in carriera al Djoker e neanche alla Rod Laver Arena dà mai l'impressione di poter vincere contro il fuoriclasse serbo. A cominciare dal primo set, in cui deve annullare ben otto palle break a fronte della sola conquistata nel settimo game (dopo tre turni di risposta in cui era stato lasciato a zero). Djokovic, che nel riscaldamento indossava una felpa in onore del suo amico Kobe Bryant, passa alla nona chance e va sull'1-0. Nel secondo parziale il numero due del mondo cala al servizio e Raonic ottiene nove punti in risposta (contro i soli quattro del primo set), ma al serbo basta un break in apertura, costruito con una grandiosa palla corta di rovescio e finalizzato con un passante imprendibile. Nel terzo set si va abbastanza veloci fino al 5-5, al netto di un medical timeout chiesto da Djokovic per cambiare le lenti, cosa non molto apprezzata da Raonic. Il canadese nell'11esimo game deve salvare quattro palle break per guadagnarsi almeno il tie-break. E tie-break è. Per modo di dire, perché non c'è storia. Il Djoker strappa subito un mini-break e lascia un solo punto all'avversario, conquista di forza il 50esimo scontro con Federer e si lascia andare solo al microfono di John McEnroe, piangendo per Kobe.
TABELLONE FEMMINILE
Tra le donne avanti la numero uno del mondo Ashleigh Barty, che piega Petra Kvitova con il punteggio di 7-6 (6) 6-2 in un'ora e 44 minuti di gioco. Barty è la prima australiana in semifinale a Melbourne a 36 anni da Wendy Turnbull. Si giocherà l'accesso alla finale con Sofia Kenin, che ferma il gran torneo della tunisina Ons Jabeur con un doppio 6-4.