L'ex capitano azzurro di Davis all'attacco del suo successore dopo la polemica riguardante l'esclusione di Fognini: "Gli suggerisco una medicina che si chiama umiltà"
Sono giornate molto turbolente per l'Italia del tennis, a pochi giorni dall'inizio della fase a gironi della Coppa Davis 2023. Il capitano azzurro Filippo Volandri ha dovuto prima fare i conti con l'infortunio di Berrettini, poi con l'indisponibilità di Sinner, infine con la rabbia di Fognini, con il quale è andato in scena un duro botta e risposta a causa della sua mancata convocazione. Ora ad alimentare la bufera c'è anche l'ex capitano, Corrado Barazzutti, che in un post sui suoi canali social ha attaccato senza mezze misure il suo successore: "Certo Volandri che dà lezioni di comportamento e che fa insinuazioni false completamente fuori luogo davvero fa un pò sorridere - le sue parole -. Mi dispiace se Volandri non è in grado di gestire una squadra, se non ha nessuna capacità di relazionarsi con i giocatori e se forse più di qualcuno non lo rispetta. Capisco che questa sia la cosa che lo fa soffrire di più ".
Il riferimento è probabilmente alla frase di Volandri riguardante l'attuale ruolo di Fognini in nazionale rispetto al passato ("Mi rendo conto che il mio ingresso da capitano di Coppa Davis possa aver minato le sue sicurezze: sotto la mia gestione è sempre stato trattato come gli altri e capisco che ne abbia potuto risentire").
Un'uscita che proprio non è piaciuta a Barazzutti: "Per esperienza so che solo con il rispetto reciproco un gruppo può funzionare e ottenere risultati importanti. E la fiducia e il rispetto, caro Volandri, si conquistano con il comportamento onesto leale e il lavoro. A proposito mi chiedo perché un capitano abbandoni Sinner e Arnaldi mentre giocano gli ottavi di finale a Flushing Meadows per tornarsene a casa. Certamente ci saranno state buone ragioni. Per quanto riguarda l’esclusione di Fognini non entro in merito, ma suggerisco a Volandri, per migliorare nel suo ruolo di capitano, di prendere una medicina che fa benissimo. Soprattutto a lui. Si chiama umiltà".