L'ex campione si difende: "Innocente fino a prova contraria"
Il tre volte campione di Wimbledon Boris Becker ha negato di aver nascosto beni, tra cui un appartamento al Chelsea e 1,2 milioni di sterline in contanti, ai curatori fallimentari, in un procedimento giudiziario che potrebbe costargli fino a 7 anni di carcere. L'ex coach di Djokovic ha dichiarato bancarotta nel 2017 per evitare di dover affrontare il pagamento dei suoi debiti. "Innocente fino a prova contraria" ha twittato.
Becker ha negato tutte le 19 accuse di presunto occultamento. Secondo l'accusa, il 52enne allenatore possedeva un appartamento a Coleherne Court, nel quartiere di Chelsea a Londra, oltre a due proprietà in Germania, che non sono state dichiarate tra giugno e ottobre 2017. Avrebbe anche nascosto un debito del valore di 754.190 sterline e un conto bancario con 1,2 milioni di sterline, più 75.000 azioni della società di intelligenza artificiale Breaking Data Corp.
Come riporta il 'Guardian', l'ex campione è stato rilasciato su cauzione con l'obbligo di vivere e dormire presso la proprietà di Battersea e informare il servizio di insolvenza, che sta perseguendo il caso, due giorni prima del viaggio a Monaco previsto per la prossima settimana.
BECKER: "INNOCENTE FINO A PROVA CONTRARIA"
Con un post su Twitter, Becker si difende dalle accuse: "Innocente fino a prova contraria! Nego le accuse contro di me e mi difenderò con tutti i mezzi legali! Credo nel sistema legale del Regno Unito e nei suoi agenti! La mia squadra dimostrerà la mia innocenza a tempo debito !!! BB"