Il 22enne di Sesto Pusteria ha riscattato l'eliminazione del 2021 quando era subentrato a Matteo Berrettini e realizzando quanto non era riuscito a fare Adriano Panatta nel 1975
Jannik Sinner è sempre più nella storia del tennis italiano. Dopo aver battuto Novak Djokovic davanti al proprio pubblico, il 22enne di Sesto Pusteria si è già garantito l'accesso alle semifinali delle Atp Finals con un turno d'anticipo complice il risultato del serbo che ha superato il polacco Hubert Hurkacz in tre set. L'altoatesino è quindi il primo italiano a centrare questo traguardo dopo che in passato Adriano Panatta, Corrado Barazzutti e Matteo Berrettini avevano soltanto sfiorato l'accesso.
Il rapporto fra il tennis azzurro e il torneo che decreta il miglior giocatore dell'anno è iniziato già a metà degli Anni Settanta quando la manifestazione era ancora conosciuta come Masters. Il primo a tentare quest'avventura è stato Panatta che, come Sinner, ha raggiunto come picco più alto della carriera il quarto posto nel ranking mondiale. Il fuoriclasse romano non ha molta fortuna nell'edizione 1975 ritrovandosi nel gruppo blu dove si trova di fronte lo spagnolo Manuel Orantes, il romeno Ilie Năstase e l'americano Arthur Ashe. Il giocatore capitolino non si trova a proprio agio con il campo di Stoccolma e riesce a strappare soltanto un set al campione di Bucarest che in finale batterà il padrone di casa Bjorn Borg e si porterà a casa il quarto trofeo della carriera.
Passano tre anni e tocca a Corrado Barazzutti tuttavia, nonostante cambino gli avversari, l'andamento del torneo rimane lo stesso. Tre sconfitte anche per il friulano cresciuto ad Alessandria con Brian Gottfried, Eddie Dibbs e Raúl Ramírez con un solo gioco strappato al messicano. Per rivedere un italiano nuovamente in campo è necessario attendere prima l'arrivo dell'era Atp e poi la nascita delle Finals come le conosciamo oggi.
Il protagonista è Matteo Berrettini che, dopo una stagione che lo vede in semifinale agli US Open, centra la qualificazione per la rassegna di fine anno complice i punti guadagnati all'inizio del 2019. L'avventura del romano si conclude presto complice le sconfitte patite a vantaggio di Novak Djokovic e Rafa Nadal nei primi due incontri del gruppo Borg. L'esperienza si chiude con una nota positiva, la vittoria sull'austriaco Dominic Thiem che rappresenta il primo successo tricolore nella kermesse. Berrettini si ripresenta due anni dopo nell'anno forte della finale a Wimbledon persa contro il serbo, ma la sfortuna si abbatte ancora su di lui costringendolo a fermarsi nella sfida inaugurale con Alexander Zverev per un infortunio ai muscoli addominali.
In un passaggio di testimone simbolico Berrettini cede il passo a Jannik Sinner che subentra da prima riserva e prova a centrare un improbabile pass alle semifinali grazie alla vittoria su Hubert Hurkacz e tenendo botta con Daniil Medvedev che vince il primo set per 6-0, ma sottovaluta l'altoatesino consentendogli di aggiudicarsi il secondo per 7-6 e tenere viva una flebile speranza. Davanti al pubblico di Torino Sinner però non riesce a fare l'impresa e si ferma al tie-break del terzo lasciando il capoluogo piemontese con la voglia di riscatto. Il resto è storia recente con l'allievo di Simone Vagnozzi che proverà a centrare la finale nella sfida in programma sabato 16 novembre con un avversario ancora da definire tra Medvedev, Alcaraz e Zverev.