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Il tennista azzurro: "Dispiace però per Djokovic, gli auguro di recuperare presto. L'Italia se lo merita, ma io resto un ragazzo normale"
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La giornata perfetta per Jannik Sinner: 4 giugno 2024, per la prima volta in semifinale del Roland Garros dopo aver battuto in tre set il bulgaro Dimitrov e soprattutto numero uno al mondo in pectore dopo il ritiro di Djokovic (primo italiano di sempre a raggiungere la vetta della classifica Atp). Traguardi storici per il tennista azzurro, visibilmente emozionato e commosso nel momento in cui a fine partita gli è stata comunicata la notizia: "Cosa posso dire? E' il sogno di tutti diventare il numero uno, ma sapere che Djokovic è stato costretto a ritirarsi è un dispiacere, gli auguro di recuperare presto. E' un momento speciale per me, sono felicissimo di condividerlo con tutti quelli che mi stanno guardano, specie in Italia. Ma grazie anche a voi (riferimento al pubblico parigino, ndr) e soprattutto al mio team, a chi mi segue quotidianamente".
Una emozione grande tanto quanto la soddisfazione per aver centrato la sua prima semifinale parigina al termine di una partita condotta con grande autorità contro un avversario che, specie nel terzo set, lo ha saputo impegnare: "Sono soddisfatto, conoscevo bene Dimitrov e sapevo cosa aspettarmi. È difficile sempre affrontarlo perché ha talento, poi l'atmosfera era incredibile ed è sempre un grande piacere giocare su questo campo. Oggi la mia performance è stata molto solida, soprattutto nei primi due set, poi nel terzo ho avuto una pausa ma sono contento di aver rimediato".
Poi in conferenza stampa: "Sono molto felice. Felice di avere questo numero in classifica, dietro c'è tantissimo lavoro. Tra due giorni c'è un match importante, le semifinali del Roland Garros, sono molto concentrato su questo, ma sono contento. Primo italiano numero 1? Credo sia una grande cosa per l'Italia. Sono felice di essere parte di questo movimento italiano. Le persone giocano sempre più a tennis.. Ora ho due giorni liberi, che useremo per riposo ma anche per allenamento. Sarà difficile ma non vedo l'ora. Sono queste le partite per le quali mi alleno".
E ancora: "E' molto importante rimanere il ragazzo che sono. E questa è una cosa che posso controllare. Un successo non potrà cambiare la mia persona. Alla fine è solo un numero, finisce li, ma dietro al tennis c'è una vita normale. Sono un ragazzo normale, mi piace talvolta andare sui go kart, fare cose normali con le persone a cui voglio bene. Ora sono numero 1 e spero di restarlo per un po'. Ma se non riesco poi sarò numero 2, numero 3, non mi metto la pressione di dover vincere sempre".
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