Vittoria in tre set ma non senza fatica per il maiorchino contro Schwartzman: ora il romano, per una sfida ancora inedita nel circuito Atp
Sarà Rafa Nadal l'avversario di Matteo Berrettini nella semifinale degli US Open, una sfida completamente inedita nella storia del tennis professionistico e nella giovane carriera del romano nel circuito Atp. Il fuoriclasse maiorchino riesce a prevalere su un coriaceo Diego Schwartzman in tre set, ma dovendo battagliare per quasi tre ore: finisce 6-4, 7-5, 6-2, con il tenace argentino che vende carissima la pelle prima del crollo finale.
Quando una settimana ti cambia la vita, e lo fa per davvero. Matteo Berrettini era diventato il primo italiano ai quarti di finale degli US Open dopo 42 anni di attesa, poi il primo in semifinale, e ora sa che al penultimo atto dello Slam newyorkese se la vedrà con un totem della racchetta come Rafa Nadal. Un Nadal che, nei due anni finora trascorsi da professionista nel circuito Atp, Matteo mai aveva avuto modo di affrontare, ma di raccoglierne gli elogi sì: "Non vedo favoriti tra Monfils e Berrettini. La partita sarà aperta e l'anno di Matteo è strepitoso. Vederlo arrivare fin qui per me non è stata una sorpresa", aveva infatti ammesso ancor prima dello spettacolare quarto di finale poi vinto in quattro ore da Berrettini. E il maiorchino a sua volta è l'unico dei "tre moschettieri" del tennis contemporaneo ad arrivare così avanti quest'anno a Flushing Meadows (Nole Djokovic si è ritirato per problemi alla spalla, Roger Federer si è arreso al mal di schiena). Ma il suo 3-0 sul piccoletto terribile Diego Schwartzman (un metro e settanta di classe, esplosività e tenacia) non tragga in inganno: Nadal la semifinale contro il nostro Berrettini se la deve sudare eccome.
La sfida viene infatti risolta dopo ben due ore e 48 minuti e il punteggio di 6-4, 7-5, 6-2 fa perfettamente capire che il 27enne di Buenos Aires solo nel finale concede respiro al blasonato avversario. Letteralmente, dato che Nadal prova ad azzannarlo già nel secondo gioco del primo set, ma Schwartzman gli annulla qualcosa come tre palle break e cede il servizio solo dopo sedici punti di battaglia. Quando arriva il doppio break si potrebbe credere che l'argentino sia pronto a crollare. Macché: tempo di qualche minuto e arriva un primo controbreak, che poi viene addirittura raddoppiato. Schwartzman va da 0-4 a 4-4 e Nadal deve fare ricorso a tutto il suo repertorio per andarsi a prendere il set, mettendoci alla fine quasi un'ora. E il muro dei sessanta minuti viene poi sfondato nel set successivo, la cui storia è sostanzialmente la stessa: Rafa scappa, Diego lo raggiunge e il maiorchino vince dovendo fare ricorso alle sue migliori risorse. Così Nadal spera forse di archiviare rapidamente la pratica quando si ritrova avanti 5-1, nuovamente con due break di vantaggio, salvo ritrovarsi incredibilmente sul 5-5 quattro game dopo. Solo nel dodicesimo, complicatissimo gioco, riesce quindi a inchiodare l'avversario, che subisce il 7-5 e questa volta non riesce a vendere cara la pelle in un terzo set in cui la rimonta non arriva. Ma Nadal la semifinale contro Berrettini se la conquista non senza sudare.