Il capitano non giocatore ha parlato alla vigilia del match contro l'Olanda che vedrà gli azzurri giocarsi la qualificazione per la semifinale del torneo
Le Atp Finals si sono appena concluse con la finale persa da Jannik Sinner a vantaggio di Novak Djokovic, ma è già tempo di archiviare il tutto e pensare alla Final Eight di Coppa Davis in cui l'Italia si giocherà il secondo titolo della sua storia dopo la vittoria del 1976. Un'impresa non certo semplice considerata l'assenza di Matteo Berrettini e le fatiche accumulate dal 22enne di Sesto Pusteria, tuttavia il capitano Filippo Volandri è convinto che ci siano le possibilità di riportare l'"Insalatiera" nel Bel Paese.
Molto dipenderà da come la formazione tricolore risponderà nella sfida dei quarti di finale contro l'Olanda in programma giovedì 23 novembre a Malaga, un incontro sulla carta favorevole per Sinner e compagni, ma che potrebbe nascondere parecchie insidie. "Jannik ha detto giustamente che siamo una squadra forte; sappiamo sulla nostra pelle come funziona in Davis e che il ranking conta fino a un certo punto; ci siamo passati, abbiamo più esperienza e daremo il 100%, ci prenderemo cura di ogni singolo match e vedremo come va a finire - ha indicato Volandri -. Se giocasse van de Zandschulp, cosa che ci aspettiamo è un giocatore che ha fatto grande annata anno scorso e quest’anno meno, anche se nelle ultime settimane si è ripreso. è un giocatore forte che si adatta molto a queste superfici perchè dotato di un grande servizio, un giocatore che colpisce dritto e rovescio in modo diverso, che sa variare con lo slice. un giocatore che non dà grande continuità. Forse quello che non gli piace è essere pressato a ritmo altro soprattutto dal lato dritto. Tutti i ragazzi che sono qua comunque sanno perfettamente come farlo. La mia scelta sarà per chi darà maggiori garanzie sotto questo profilo per questo tipo di partita".
Ancora bocche cucite sulla formazione che scenderà in campo contro gli orange, considerato che non si vuol concedere "alcun vantaggio" agli avversari come sottolineato dal capitano non giocatore, tuttavia il ballottaggio sarà fra Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti per il secondo posto nel singolare e un eventuale inserimento di Matteo Arnaldi in doppio al fianco dell'inossidabile Filippo Bolelli. Il tutto prendendo in considerazione la situazione del campo che, come già visto a Torino, appare molto veloce e al tempo stesso difficile da gestire.
"Per quanto riguarda il campo è piuttosto rapido, meno di Torino, ma un campo veloce; rispetto all’anno scorso c’è anche meno differenza fra i campi di allenamento e quello principale; le palle sono molto rapide all’inizio ma si aprono dopo un po’, ma in generale sono condizioni rapide. I ragazzi però si sanno adattare molto in fretta alle situazioni. Sono tutti giocatori abituati ad adattarsi ogni settimana su superfici diverse e palle diverse. Ci aspettiamo poi di avere un pubblico e un sostegno importante; l’anno scorso sembrava quasi di essere in Italia, e spero che quest’anno ancor di più posa essere così; sarebbe sicuramente uno spunto importante da sfruttare quando saremo in campo - ha spiegato Volandri -. Sappiamo che non c’è niente di scontato, l’Olanda è una squadra molto forte, compatta con un doppio fatto e finito. Però partiamo da noi, dalla nostra forza, dalla nostra unità. L’abbiamo dimostrato anche nei giorni scorsi quando Jannik giocava, abbiamo cercato di seguirlo un po’ in tutti i modi; domenica avevamo la cena di gala e mentre andavamo sul pulmino abbiamo seguito dal cellulare; poi quando è arrivato l’abbiamo accolto con un applauso e gli ho detto che sarebbe stato l’ultimo applauso che avrebbe ricevuto per le Finals, perché da oggi l’obiettivo si sposta ed è nuovo. Ho detto ai ragazzi che serve grande disponibilità ed è proprio quella disponibilità che ci ha portati qua a Malaga".
Tutto rimandato quindi a giovedì quando l'Italia potrà capire se c'è la possibilità di sognare una nuova impresa in stile Panatta e Barazzutti, oppure dovrà concludere la propria annata con una sconfitta che avrebbe il sapore dell'occasione mancata, a fronte di una stagione che ci ha donato molto e che ci potrebbe regalare anche altro.