La difesa in conferenza stampa: "Il letrozolo non è uno steroide"
"Non ho mai assunto nella mia vita e nella mia carriera alcuna sostanza proibita". Sara Errani si difende in una conferenza stampa convocata dopo la squalifica di 2 mesi per la positività a un controllo antidoping. "Su di me tante falsità. Il test è positivo per contaminazione da cibo, il letrozolo è una sostanza presente in un farmaco di mamma. Il letrozolo non è uno steroide, non migliora le prestazioni, non è uno stimolante per le donne".
"Nei miei confronti sono state mosse accuse false da chi si nasconde dietro una tastiera - ha proseguito Sara Errani passando al contrattacco - Avete giocato con la vita e i sentimenti miei e della mia famiglia, favorendo lo sfogo di tanta cattiveria nei miei confronti. Il letrozolo non è uno stimolante e uno steroide anabolizzante. E' un inibitore non steroide della reumatasi, non è una sostanza dopante per le donne". "Ho vissuto male questa vicenda, è un momento difficile per me e la mia famiglia - ha proseguito la Errani - La quantità di insulti ricevuta è una cosa sbalorditiva e imbarazzante. Ho sentito vari colleghi, ringrazio la Federazione perché mi ha sempre sostenuto. Ho deciso io di continuare a giocare perché consapevole di non aver fatto nulla di male. So di non aver violato il codice della Wada e speravo di essere assolta. Io sono stata sanzionata perché contaminata da una sostanza che non produce effetti migliorativi nelle prestazioni", ha spiegato ancora la tennista azzurra, che poi ha ricordato ancora che la sentenza della ITF dice che "sono stata sanzionata perché la responsabilità del giocatore copre le azioni anche del medico, dell'allenatore e dei suoi familiari".