Il 22enne di Sesto Pusteria è reduce da cinque successi consecutivi contro il fuoriclasse russo, tuttavia servirà mantenere il massimo della concentrazione per evitare brutte sorprese
di Marco CangelliQuando arrivi a un certo livello, il campo dei partecipanti si restringe ulteriormente e per questo è facile vedere alcune sfide ripetersi all'infinito. È il caso dell'eterno duello fra Jannik Sinner e Daniil Medvedev, un appuntamento che è andato in scena undici volte negli ultimi cinque anni e che è diventato una grande "classica" del tennis mondiale. Se è vero che proprio il russo ha rappresentato uno spartiacque per la carriera del 22enne di Sesto Pusteria, segnando di fatto un'era pre-Sinner e un'altra post-Sinner, quello che accadrà ai quarti di finale di Wimbledon rappresenterà il primo scontro sull'erba.
Sinora il bilancio parla di sei successi per il talento moscovita e cinque per il numero 1 al mondo il quale però, a partire dalla vittoria dello scorso anno nella finale dell'ATP 500 di Pechino, ha cambiato di fatto marcia infilando soltanto successi e diventando lui la "bestia nera" di Medvedev. Un cambio di passo frutto del grande lavoro svolto sotto la guida di Simone Vagnozzi e Darren Cahill che hanno permesso al bolzanino di fare il salto di qualità necessario per volare in vetta al globo e soprattutto di invertire i ruoli con un avversario che sino a qualche mese fa non aveva letteralmente lasciato nulla all'italiano.
Scorrendo i precedenti, tutti i match risultano essersi disputati su cemento o indoor, terreni preferiti dal russo che predilige i campi molto veloci sui quali far sentire la propria potenza nel servizio e costringere gli avversari ad andare oltre i propri limiti per rimanere in corsa, soprattutto in risposta. Sui campi verdi inglesi però conta anche avere una tecnica sopraffina, ma soprattutto grande pazienza nell'innestare i colpi, aspetti che rappresentano un po' il "tallone d'Achille" per Medvedev e che invece stanno facendo pian piano diventare grande Sinner.
Per eguagliare la semifinale dello scorso anno e incontrare il vincitore della sfida fra Carlos Alcaraz e Tommy Paul servirà il miglior Sinner, quello che in questi giorni dopotutto è emerso al termine della "battaglia" agonistica con Matteo Berrettini. Il romano ha rappresentato sinora l'ostacolo più complicato vista la sua predilezione per l'erba, ma questo non deve far abbassare l'attenzione dell'azzurro che contro il russo dovrà cercare di giocare anche un po' d'astuzia, puntando sulla tenuta psicologica dell'avversario. D'altro canto Medvedev si presenterà all'All England Lawn Tennis and Croquet Club molto più fresco visto che ha disputato soltanto qualche game prima di avere la meglio su Grigor Dimitrov, ma a questi livelli il numero di ore trascorse in campo conta fino a un certo punto.