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Boniperti racconta se stesso: un libro ricorda la bandiera della Juve

Un omaggio di Edizioni inContropiede al campione bianconero e a Mario Pennacchia, scomparsi nel 2021

14 Giu 2022 - 17:33
 © twitter

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Uscite nel 1966 a puntate sul Corriere dello Sport, con la prestigiosa firma di Mario Pennacchia, le pagine che raccontano il bilancio della leggendaria carriera agonistica di Giampiero Boniperti, sono riunite oggi in un volume edito da Edizioni inContropiede, grazie al lavoro di ricerca di Marco De Polignol. Un libro imperdibile per chi voglia rivivere la storia della bandiera bianconera raccontata da un penna sublime. 

Il Giampiero Boniperti calciatore di Mario Pennacchia è il protagonista di un vero e proprio romanzo di formazione: è il ragazzino di Barengo patito di calcio, lo studente di agraria dai Salesiani di Arona e Novara, che spopola nei tornei amatoriali prima di esordire nella Juve a meno di diciannove anni con l’avallo di un anziano fuoriclasse, prodigio di eleganza e di stile, Felice Placido Borel detto Farfallino. E’ il nemico per la pelle degli amati e sempre rimpianti campionissimi del Grande Torino, specie i suoi contubernali (Bacigalupo, Martelli, Rigamonti) nelle trattorie da scapoli di via Nizza. E’ il solo italiano chiamato a disputare nel “Resto d’Europa” la partita contro i maestri inglesi, quando segna due gol in assolo nella nebbia di Wembley mentre Zebec e Kubala gli fanno corona gridandogli dobro Boni… dobro Boni… “bravo Boniperti”. E’ infine il centravanti della Juventus 1950, con il tempo riciclatosi mezzala di regia fra il gigante gallese John Charles e l’ineffabile scugnizzo, angel de la cara sucia, a nome Enrique Omar Sivori. 

Pennacchia amava incontrare dal vivo i suoi interlocutori e i suoi articoli nascevano sempre da una conversazione, dal rapporto prolungato e suffragato da un reciproco umano interesse perché quei campioni amavano affidarsi a una persona cui la duplice passione per il football e per il proprio mestiere non aveva scalfito la profonda serietà né la riservatezza. Pennacchia, maestro del ritratto, non usava il magnetofono ma pur sempre a velocità stenografica prendeva appunti poi rielaborati in forma di dialogo nei ritratti che uscivano a puntate (e a misure oggi impensabili, pagine intere) sul giornale. “Il calcio è una cosa meravigliosa” è un omaggio ai coscritti Boniperti e Pennacchia, venuti a mancare nell’arco di pochi mesi del 2021. Con una nota introduttiva di Massimo Raffaeli.

SCHEDA LIBRO
Titolo
: BONIPERTI: IL CALCIO E’ UNA COSA MERAVIGLIOSA
Autore: Mario Pennacchia
Curatore: Marco De Polignol
Pag.: 138
Costo: 15,50
Copertina: Sarita
Per acquisti: Sito Incontropiede

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