Fantasia e nostalgia di un paio di generazioni, quelle nate tra la metà degli anni ’50 e la metà degli anni ’70... i non “nativi digitali”
Ma che ne sanno i ragazzi d’oggi. Quante volte è stata sentita questa frase. Quante volte è stata detta, nel senso che quando la carta d’identità comincia a segnare cifre dai 40 in su, la tentazione di intavolare confronti con la generazione successiva diventa quasi compulsiva. Che ne sanno i ragazzi d’oggi? Per esempio, che ne sanno di quando il marciapiede diventava uno straordinario autodromo per i tappi a corone delle bottiglie? Lunghi rettilinei e curve a gomito, ponti e perfino buche da saltare, metri di percorso per arrivare al finish a colpi di “schicchera”, pollice e indice a mo’ di piccola balestra. I concorrenti, appunto, dei tappi riempiti di cera per aumentare la stabilità, con la foto di un corridore incollata dentro.
In questo gustosissimo libricino, che si legge tutto d’un fiato, Mauro De Cesare va a pescare in quei luoghi segreti della memoria tutti quei piccoli particolari che accendono la fantasia e la nostalgia di un paio di generazioni, quelle nate tra la metà degli anni ’50 e la metà degli anni ’70, quelli che non sono stati “nativi digitali”, che dopo essere tornati da scuola e aver mangiato in fretta e furia scendevano e citofonavano agli amici per decidere cosa andare a fare, che fosse una partita a calcio da strada o a calciobalilla, o anche attività ancora più semplici.
Ecco come De Cesare si mette in competizione con la generazione dei suoi figli: “Un mondo, una realtà di cui ho nostalgia, ma che, intimamente, credo manchino anche ai figli di oggi, adolescenti senza una carta d’identità. Il pediatra del terzo millennio li cataloga tra i 10 e i 25 anni. Un tempo lunghissimo per emettere sentenze. Sorprendenti il più delle volte. E nascosta, neppure troppo velatamente, la loro voglia di voler giocare, semplicemente giocare come si faceva allora”.
In queste pagine ci sono le figurine da comprare in edicola, le sfide in bicicletta lungo le strade di periferia che una volta erano anche meno pericolose, la fionda, ma anche dieci modi diversi di definire il gioco, attribuibili a grandi scritto come Ernest Hemingway ma anche a semieroi dei nostri tempi come Zdenek Zeman.
TORNA A GIOCARE, SPEGNI IL WI-FI
Autore: Mauro De Cesare
Edizioni: Kubera
Anno di pubblicazione: 2021
Pagine: 88
Prezzo: € 10,00