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L'INTERVISTA

Zaniolo in esclusiva: "La Fiorentina, cosa non ha funzionato a Bergamo e gli infortuni..."

Intervistato in esclusiva per SportMediaset da Marialuisa Jacobelli, Nicolò Zaniolo parla della sua nuova avventura con la Fiorentina e si toglie qualche sassolino dalle scarpe.

10 Feb 2025 - 10:13
06:45 

Ciao Nicolò, finalmente Fiorentina. Sei contento? 
Molto, molto felice e molto contento di ritornare in un posto dove sono stato bene e non vedo l'ora di iniziare a giocare. 

Cosa cerchi da questa esperienza in Viola? 
Cerco di tornare a divertirmi, tornare a giocare, tornare a essere felice e protagonista in una grande squadra.

In estate eri già stato accostato in Viola, ma poi hai scelto l'Atalanta. Ora sei qui, hai dei rimorsi di non essere venuto a Firenze prima? 
Con il senno di poi ti dico sì, perché comunque è stata un'esperienza dal punto di vista calcistico che mi ha fatto crescere naturalmente come giocatore e come persona. Però comunque non ho giocato tanto e quindi non mi sono tanto divertito. Con il senno di poi ti dico sì, avrei fatto una scelta diversa a giugno. Però ormai sono state fatte delle scelte, come tutto nella vita, e si può pensare solo al futuro e al presente e non al passato.

Torni alla Fiorentina, dopo che da ragazzo non avevano puntato su di te. Ti faccio vedere una foto, è una tua rivincita? Può essere una tua rivincita? 
Sì, ma non si tratta tanto di rivincite o cose particolari. Si tratta comunque di calcio, di passione, di sport ed è la cosa più bella che c'è nel mondo. Io sono nato per giocare a calcio, mi piace il calcio e sono tornato in una squadra dove mi ha voluto bene, in una società dove mi sono trovato bene e sono tornato a casa.

La prima impressione del Viola Park? E anche tu vivrai qui come mister Palladino? Lo sai che vive qui? 
Sì, sì. Allora, guarda, il Viola Park è incredibile, è stupendo. Ha una struttura veramente fenomenale, c'è tutto per un giocatore e forse anche tanto di più. Quindi no, non vivrò qua perché comunque anche staccare dopo il lavoro fa bene ogni tanto, tornare a casa con la famiglia e quindi no, non vivrò qua, però sarò spesso qua perché comunque non c'è solo il campo, c'è anche tanto altro.

Cosa non ha funzionato a Bergamo e da dove nasce l'idea di cambiare aria? 
A Bergamo, guarda, io sono arrivato con un infortunio al piede, al metatarso, al quinto, che mi ero operato due mesi prima e quindi sono partito un po' indietro rispetto agli altri. E poi naturalmente quando sono rientrato la squadra aveva già un mese e mezzo o due di preparazione e quindi diciamo che ho faticato a trovare bene la condizione giusta. E poi ho trovato poco spazio e quindi non è andata. Ci sono delle cose che non vanno anche senza un particolare motivo e quindi ho preferito tornare in una squadra che mi ha dimostrato veramente la volontà di volermi perché comunque da giugno, nonostante io avessi scelto l'Atalanta, loro mi hanno sempre voluto e anche a gennaio hanno dimostrato di nuovo il loro interesse.

Palladino lo ha fatto rinascere, Moise Kane, è stato decisivo per il tuo arrivo? 
Moise lo sento sempre, anche in questi anni che non abbiamo giocato insieme ed eravamo anche un po' lontani ci siamo sempre sentiti e quindi certo ero entusiasta di venire qua anche perché c'è lui, c'è anche Luca Ranieri che conosco da tanto .Quindi niente, sono molto felice come dicevo prima. 

E riuscirà a farti fare il salto di qualità come ha fatto con lui? 
Speriamo.

Pensi positivo ovviamente. 
Sì, naturalmente sì. 

In giro per l'Italia a volte capita che i tifosi ti prendano di mira. Gli arbitri non ti risparmiano i cartellini, ti senti un po' gli occhi addosso? 
Io ho un modo di giocare abbastanza, quando sono in campo, un po' fisico, scontroso quindi magari delle volte l'arbitro valuta la cosa come una reazione. Invece il mio modo di giocare è un modo di giocare focoso che comunque porta delle volte a dei falli o a delle ammonizioni in più. 

Nella tua carriera hai dovuto affrontare due brutti infortuni. Hai mai pensato di mollare? 
Ti dico, il primo infortunio al ginocchio al crociato è stata una cosa nuova perché comunque non mi ero mai infortunato e quindi non l'ho presa come una brutta batosta. Tutti i giocatori nella loro carriera calcistica hanno degli infortuni. Il secondo è stato un po' più particolare perché comunque ero rientrato da cinque mesi e dopo un mese che stavo con la squadra mi sono rotto il secondo quindi i primi giorni ho cominciato a dire che due incominciano a essere tanti, ma non è perché non sono fatto per questo sport. La passione e la voglia che ho per questa professione è molto di più che i due infortuni e quindi mi sono messo a posto e sono tornato a giocare. 

Cosa ti senti di dire a Gianluca Scamacca che si è fatto male dopo poco? 
Anche Gianluca sta avendo degli infortuni.

Psicologicamente è dura? 
Sì, è dura perché comunque devi stare lontano dai campi e vedere i tuoi compagni che si vanno ad allenare, che giocano, che vivono la partita e tu comunque ti senti un po' fuori, però è normale. L'ho passato anch'io, l'ho passato anche per più mesi. Io ho passato otto mesi fuori col primo ginocchio e dodici con il secondo quindi ho passato quasi più di un anno e mezzo fuori dai campi quindi posso solamente dargli un in bocca al lupo e dirgli di non mollare mai perché comunque è un grande amico anche lui.

Quanto ti ha fatto male saltare Euro 2024 e guardare i tuoi compagni da casa? 
Mi ha fatto molto male perché comunque mi sono fatto male l'ultima partita che potevo giocare con l'Aston Villa, l'ultima di campionato e poi dopo ci sarebbe stato uno stage e poi da lì c'era la scrematura per l'Europeo quindi proprio a ridosso dello stage mi sono fatto male e mi dovevo operare. Quindi è stata una brutta botta e poi comunque me ne sono fatto una ragione e quando c'era l'Europeo ho tifato Italia. 

Hai sentito il ct Spalletti dopo l'infortunio che ti ha fatto saltare la Germania? 
Sì, ci siamo sentiti prima dell'infortunio, mi ha detto come stavo, se ero in forma e tutto gli ho detto di sì. Dopo l'infortunio ci siamo scritti, ci siamo sentiti di nuovo e comunque niente alla fine mi ha detto ti aspetto.

L'ultimissima domanda, un obiettivo da qui a fine stagione? 
Un obiettivo personale è comunque ritagliarmi uno spazio importante in questa squadra che è già importante e quindi vorrà dire essere il protagonista di una grande Fiorentina.

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