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Manca l'Italia a Valentina Diouf: "Sono in scadenza, valuto le offerte"

L’opposto italiano racconta le scelte di vita negli ultimi due anni e la volontà di tornare, prima o poi, in Italia

24 Gen 2020 - 19:32
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© Instagram  | Valentina Diouf, nata il 10 gennaio 1993, 202 centimetri di altezza.
© Instagram  | Valentina Diouf, nata il 10 gennaio 1993, 202 centimetri di altezza.
© Instagram  | Valentina Diouf, nata il 10 gennaio 1993, 202 centimetri di altezza.

© Instagram | Valentina Diouf, nata il 10 gennaio 1993, 202 centimetri di altezza.

© Instagram | Valentina Diouf, nata il 10 gennaio 1993, 202 centimetri di altezza.

Dopo una stagione trionfale in Brasile, dove con il Bauru della neo-arrivata Adenízia ha vinto da protagonista il Campionato Paulista, Valentina Diouf sta facendo sfracelli anche nella V-League sudcoreana.

Una donna, Valentina Diouf, inevitabilmente cresciuta rispetto alla ragazza ricciolona che con timore partiva per il Brasile nel 2018. E anche chi le sta vicino lo ammette, Valentina non è mai stata così sorridente: “Ora sono completamente diversa, molto più serena. Ho ritrovato il mio equilibrio e le mie performance. Due anni all’estero ti cambiano”.

Equilibrio e serenità che aveva perso in un’ultima stagione italiana con la maglia di Busto Arsizio. Si percepisce delusione nella sua voce: “Ero stufa dell’Italia. Ho sempre portato avanti i valori della pallavolo, uno sport per famiglie, in cui eri circondata dall’affetto innocente dei bambini. Ma negli ultimi anni la gente fischiava, sentivi critiche non costruttive né tantomeno rivolte all’atto della pallavolo in sé. Siccome ho le palle di chiamarmi fuori quando le cose non mi piacciono, ho deciso di andarmene. Ed è stata la scelta migliore. In Italia c’è molta superficialità, e da questo sono dovute critiche molto spesso personali, che mancano di rispetto a una persona”.
E con la stessa convinzione ci parla del suo rapporto terminato con la Nazionale, specchio di un ambiente che Valentina ha abbandonato perché difficile da apprezzare: “Mi sono allontanata di proposito, anche a discapito di non realizzare un sogno che ho fin da piccola, ovvero partecipare alle Olimpiadi. Ora penso al presente, alla Corea del Sud e a godermi un’esperienza incredibile dal punto di vista pallavolistico, ma prima di tutto umano”.

Coraggiosa la decisione di sbarcare in un Paese dalla cultura così distante dalla nostra: “Ho scelto apposta di andare dall’altra parte del mondo. Sono contenta di aver lasciato un segno nella storia del Brasile e voglio fare lo stesso in Corea del Sud. Per venire qui è la squadra che in base a un sorteggio sceglie te. Il KGC ha avuto l’occasione di scegliere per primo tra le straniere e ha selezionato me. È una cosa molto prestigiosa, perché la prima scelta del try-out è quella più forte”.
Ora vive a Daejeon. Città accogliente, luminosa, in cui domina lo stile k-pop: “È una figata. Sembra di essere in un cartone animato, i coreani sono fortissimi. Mi trovo molto bene, anche più rispetto al Brasile”. Una Valentina Diouf che nella sua nuova esperienza in Corea dispensa anche utili consigli culinari. Perché la cucina italiana è invidiata in tutto il mondo, a patto però che le tradizioni vengano rispettate.

Gli estimatori dall’Italia in questi due anni non sono mancati. Negli ultimi mesi una chiacchierata con Novara e Casalmaggiore c’è stata. Ma è arrivato il momento di rivedere Valentina nel campionato italiano? “Avevo ricevuto proposte prima di andare in Corea, ma non era ancora il momento di tornare. Anche se l’Italia mi manca. Il campionato qui finisce a metà marzo, sono in scadenza e valuto tutte le offerte che mi arriveranno, ma ora sono molto concentrata sul campionato”.

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