Alessia Orro, il coraggio di denunciare
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Arrestato l'uomo che già aveva molestato la palleggiatrice tre anni fa: "Non abbiate paura di denunciare". Anche la Lega Serie A si schiera
L'incubo di Alessia Orro, la palleggiatrice del Vero Volley di Monza e della Nazionale vittima di stalking, si è materializzato nuovamente, ma lei ha avuto ancora il coraggio di denunciare. É stato preso in flagranza di reato, infatti, il cinquantacinquenne originario del novarese, proprio mentre era intento a perseguitare la sua vittima. E il suo club le ha manifestato grande vicinanza. "Siamo orgogliosi di Alessia, che ancora una volta ha dimostrato la sua personalità e tutto il suo valore anche come persona denunciando la situazione e affidandosi tempestivamente ai Carabinieri per la sua tutela e la soluzione del caso". Queste il messaggio della società brianzola di serie A1 che dimostra tutta la sua vicinanza all’atleta. Oltre a sottolineare il ruolo pedagogico che il gesto di Orro può avere, come esempio per le numerose persone vittime di stalking come lei.
La 23enne aveva già dimostrato la sua determinazione tre anni fa, quando segnalò la stessa persona che la seguiva e la minacciava alle forze dell'ordine. Il Gip di Varese, in quell'occasione, aveva condannato l'uomo agli arresti domiciliari, nonostante il parere contrario del sostituto procuratore, che voleva la conferma del carcere. Troppo poco perché Angelo Persico, professionista di Novara, è tornato sulle tracce della pallavolista, con gli stessi metodi: appostamenti durante le gare e gli allenamenti e messaggi insistenti sui social, anche insulti e minacce. Mercoledì l'auto è stata intercettata dalle telecamere di vigilanza a Villasanta e poi rintracciata al palazzetto di Monza.
L'intervento dei Carabinieri di Monza è stato tempestivo e, per ora, Alessia può tirare un sospiro di sollievo, ma proprio come ha scritto lei in un lungo post sui social "il passato può tornare". L'invito dell'atleta alle vittime è di "essere coraggiosi" perché "da soli sarebbe ancora più difficile affrontare" gli stalker. L'appello lanciato è molto chiaro: "ragazzi e ragazze non abbiate paura di denunciare, la violenza, in qualsiasi forma essa sia, non va assolutamente sottovalutata". A braccetto con la giocatrice c'è la società, che ha sempre sostenuto la ragazza in questa battaglia. "Siamo convinti che il suo esempio sarà di insegnamento per tutti e verrà seguito da tante tra le persone che, purtroppo, ancora oggi si sentono minacciate o subiscono violenze" questo il messaggio ribadito dalla Vero Volley Monza, che pone l'accento su un fenomeno, quello dello stalking, che in Italia interessa quasi 1 cittadino su 10, in particolare i giovani tra i 18 e 24 anni (fonte: Eurispes).
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Intanto, anche la Lega Pallavolo Serie A Femminile si è schierata con fermezza a fianco di Alessia Orro, per ribadire la totale condanna a ogni tipo di violenza. "È inaccettabile che a distanza di tre anni si ritorni a parlare di un soggetto già noto e fermato in precedenza. Un atto codardo e violento, interrotto grazie alle Forze dell'Ordine e alla pronta denuncia di Alessia, che ha saputo mandare, in un momento di difficoltà, un messaggio di coraggio a tutte le persone che rischiano di ritrovarsi in una situazione analoga - ha dichiarato il presidente Mauro Fabris - . Tutto il mondo della pallavolo si stringe intorno ad Alessia, con la speranza che questo capitolo possa dichiararsi finalmente concluso. La violenza, sia essa fisica, psicologica o emotiva, non troverà mai spazio nel nostro movimento".