Il commissario tecnico della Nazionale di pallavolo femminile ha risposto alle numerose richieste avanzate prima della kermesse a cinque cerchi
di Marco Cangelli"Finalmente non romperanno più con l'oro che manca, non se ne poteva più e spero che adesso non ricomincino coi maschi. Questo fa parte di un modo di vedere la vita che non ho mai condiviso, guardare quello che manca e non quello che c'è". Julio Velasco non è mai banale nelle sue dichiarazioni e non lo è stato nemmeno in occasione del premio consegnato dalla Regione Emilia-Romagna dopo la vittoria alle Olimpiadi di Parigi 2024.
Una sorta di "liberazione" per il tecnico di origine argentina, ma che spiega anche quale sia la filosofia dell'allenatore del Rio della Plata, dedito sempre al pragmatismo piuttosto che affidarsi a scuse di circostanza: "Ripetersi dopo un'impresa così è difficilissimo. La gente a volte pensa che cali la motivazione, o che pensiamo troppo alle vittorie. Ma a volte semplicemente il sistema nervoso non riesce a ripetere quelle situazioni. Quindi io sto già pensando a come sarà, mi preparo per un'annata diversa e vediamo. Ma questo gruppo è speciale, veramente straordinario - ha confessato Velasco -. È sempre straordinario vincere una medaglia d'oro, ma è stato straordinario il modo: non me lo aspettavo, nella vittoria ci speravo, ma il modo in cui l'abbiamo vinta è stato incredibile, abbiamo sorpreso anche le avversarie. Questo ci riempie di orgoglio ma ci dà anche una grande responsabilità. Ne parlavamo anche con loro dello stato che stiamo attraversando adesso: in tutte le vittorie c'è un picco di emozioni fortissime subito quando si vince e poi c'è un down. Un po', dicono, come le donne quando partoriscono".
Il commissario tecnico della Nazionale femminile di volley ha voluto infine difendere anche i giovani, una vera e propria risorsa per la nostra pallavolo, ma troppo spesso attaccati da chi dovrebbe farli crescere: "Stamattina sentivo una signora alla radio che diceva: speriamo che rimettano la leva obbligatoria perché l'80% dei ragazzi sono sbandati. Non so dove abbia visto la statistica questa signora, io so che dietro a questi ragazzi che vincono ce ne sono migliaia e migliaia che fanno sport, musica, lavorano, vanno all'estero - ha commentato Velasco - Quindi i giovani non sono come dicono gli adulti, o alcuni adulti che dicono: noi eravamo meglio di voi. Io ho grande ammirazione per i ragazzi".